Prosegue lo sciame sismico in provincia di Campobasso, in Molise, dove stanotte alle 23:52 circa si è verificata una scossa di magnitudo 4.6 con epicentro a Montagano, comune a circa dieci chilometri di distanza dal capoluogo Campobasso. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’ultima scossa è stata alle 6.54 di questa mattina, con magnitudo 2.4, a distanza di dieci minuti da un’altra di 2.6 registrata alle 6:43.
Sono almeno quattro le scosse che si sono avvertite dopo la mezzanotte con magnitudo pari o sopra il 2. Nel Molise sono giorni che la terra trema. Oltre alla scossa di domenica e lunedì a Vastogirardi, la più significativa di magnitudo 3.0, due notti fa si sono verificate altre due scosse in provincia di Campobasso, nella zona di Sant’Elia a Pianisi: la prima di 2.1 della scala Richter alle 00:23 ad una profondità di 22.9 chilometri, la seconda di 3.1 alle 02:20 a 17.3 chilometri sempre nella stessa zona.
Dopo le scosse di terremoto rimane “solo tanto spavento” e per fortuna “nessun danno segnalato”. Lo riferisce ad “Agenzia Nova” Giuseppe Tullo, sindaco di Montagano (CB), comune di Campobasso epicentro del sisma delle ore 23:52 di magnitudo 4.6. “Stiamo comunque proseguendo con le verifiche”, ha aggiunto Tullo.
Ingv: Negli ultimi sette giorni 16 scosse tra Ripabottoni e Sant’Elia Appianisi
L’evento sismico di ieri sera nella provincia di Campobasso, a due chilometri da Montagano, di magnitudo 4.6, è avvenuto in un’area caratterizzata da una sismicità frequente con diverse sequenze sismiche avvenute nel 2002, 2013, 2016 e nel 2018. A nord-est dell’area interessata dal terremoto di ieri notte, c’è la sequenza del 2002 iniziata con gli eventi del 31 ottobre e 1 novembre. Negli ultimi 7 giorni – scrive l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – l’area interessata dal terremoto del 2002, tra Ripabottoni e Sant’Elia Appianisi, ha avuto 16 eventi, tutti di magnitudo inferiore a 3.0, tranne quello che è stato localizzato il 28 marzo alle ore 02:20 italiane di magnitudo 3.1. Più a nord c’è la sequenza del 2018 con evento più forte di magnitudo 5.1. A sud, a poca distanza dall’area epicentrale di ieri sera, è presente una sequenza sismica avvenuta a gennaio 2016, il cui evento principale ha avuto magnitudo pari Mw 4.3.
Storicamente quest’area ha risentito gli effetti di terremoti avvenuti con epicentro prossimo a quello odierno: oltre i terremoti del 2002, i principali eventi dell’area sono quello del 4 ottobre 1913 di magnitudo Mw 5.3, con epicentro a sud della città di Campobasso, e il forte terremoto del 1805 di magnitudo Mw 6.7. Questo terremoto colpì una vasta area dell’Italia centro-meridionale ed ebbe effetti distruttivi nell’area pedemontana del Matese. La pericolosità sismica di questa area è considerata alta. Terremoti anche più forti di quello avvenuto ieri sono possibili per quanto la probabilità che si verifichino, ovvero la frequenza, non è particolarmente alta. Questo terremoto è stato ampiamente risentito non solo in Molise, con particolare rilevanza a Campobasso, ma anche in una vasta area dell’Italia centro meridionale. Risentimenti diffusi sono evidenti infatti nelle Regioni confinanti come Campania, Puglia, Lazio e Abruzzo.
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