I prezzi del petrolio sui mercati internazionali hanno registrato un nuovo calo, a causa dei timori crescenti riguardo possibili riduzioni della domanda da parte della Cina. Lo ha riferito il quotidiano emiratino “The National”, secondo il quale i prezzi del greggio si avviano verso un’altra settimana di diminuzioni. Il costo del Brent, riferimento per i due terzi del petrolio scambiato sui mercati internazionali, è sceso dello 0,83 per cento, arrivando a 75,33 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate, il cui prezzo costituisce la misura del greggio statunitense, ha perso lo 0,84 per cento del suo valore, attestandosi sui 70,69 dollari al barile. “E’ stata una settimana di agitazioni sui mercati petroliferi internazionali, dove i venditori sono stati obbligati a digerire l’ultimo accordo raggiunto dai Paesi dell’Opec+ (sulle riduzioni della produzione prolungati per tutto il 2024 e sugli ulteriori tagli annunciati dall’Arabia Saudita), in un contesto di innalzamento dei tassi di interesse e di prospettive su un rallentamento della crescita dell’economia globale”, ha spiegato Craig Erlam, analista presso la compagnia Oanda, che gestisce una piattaforma di informazioni di servizio sugli andamenti dei mercati mondiali. Ieri, il Brent aveva perso circa il 4,2 per cento del suo valore, dopo la diffusione, da parte del sito web di informazione “Middle East Eye” della notizia di un imminente accordo tra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran, che avrebbe portato a un notevole alleggerimento delle sanzioni internazionali imposte alla Repubblica islamica
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