Preoccupazione per il presente e fiducia nel futuro: in questo modo, la politica tedesca ha reagito allo scivolamento della Germania in una recessione tecnica, con il Pil in calo dello 0,5 per cento nel quarto trimestre del 2022 e dello 0,3 per cento nei primi tre mesi del 2023. Il ministro dell’Economia e della Protezione del clima, Robert Habeck, ha individuato la causa principale della contrazione del prodotto interno lordo nella forte dipendenza della Germania dalla Russia nell’energia. Come riferisce l’emittente radiotelevisiva “Ard”, per l’esponente dei Verdi, dalla scorsa estate la situazione dell’economia del Paese è difficile dall’estate scorsa perché, a seguito della guerra mossa da Mosca all’Ucraina, si sono fermate le importazioni di gas e petrolio dalla Russia. “Stiamo combattendo per uscire da questa crisi”, ha dichiarato Habeck. A sua volta, il cancelliere Olaf Scholz ha esortato ad avere fiducia nonostante la recessione tecnica. In particolare, il capo del governo federale ha sottolineato che “le prospettive” della Germania sono “molto positive” e il suo esecutivo sta “liberando la forza dell’economia” con la massiccia espansione dell’elettricità generata da fonti rinnovabili. Allo stesso tempo, gli investimenti nelle fabbriche di batterie e chip stanno aumentando in maniera significativo e “molti miliardi di euro” vengono spesi sia nello sviluppo della rete elettrica e sia nella produzione di energia. “Ecco perché si può essere molto ottimisti”, ha dichiarato l’esponente del Partito socialdemocratico tedesco (Spd).
Secondo quanto comunicato dall’Ufficio federale di statistica (Stba), la Germania è scivolata per la prima volta in recessione tecnica dall’inizio della pandemia di Covid-19 nel 2020 soprattutto a causa del declino della spesa per i consumi privati. La propensione all’acquisto è, infatti, frenata dall’inflazione. In questa situazione, il ministro Finanze Christian Lindner vede la necessità di reagire, evidenziando come si tratti di “un ordine per la politica”. La Germania rischia la retrocessione: pertanto, come affermato dal presidente del Partito liberaldemocratico (Fdp), è necessaria “una svolta epocale” nella politica economica. “Possiamo liberarci soltanto con le nostre forze”, ha aggiunto il ministro delle Finanze, dichiarando che il governo accelererà le procedure di pianificazione e approvazione e attirerà dall’estero più lavoratori qualificati. Inoltre, nel corso dell’anno vi saranno ulteriori provvedimenti per migliorare le condizioni di investimento. In particolare, Lindner ha menzionato maggiori finanziamenti per la ricerca. Il ministro delle Finanze ha poi ribadito che le tasse non aumenteranno e verranno attuati altri sgravi fiscali. Friedrich Merz, presidente dell’Unione cristiano-democratica (Cdu), principale partito di opposizione, ha affermato che lo scivolamento della Germania in recessione tecnica deve “svegliare il cancelliere” Scholz. Il leader dei popolari ha quindi criticato il governo federale, osservando che le divisioni nella maggioranza portano “molte aziende a mettere in dubbio il futuro della Germania come sede”. Vi sono poi “i prezzi elevati dell’energia e nessuna linea chiara in politica economica, che turbano imprenditori e lavoratori”. Secondo Merz, infine, l’operato dell’esecutivo di Scholz è “l’opposto della guida politica in una crisi”.
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