In Polonia si avvicinano le elezioni parlamentari, in programma il 15 ottobre, con il partito Diritto e giustizia (PiS) che cerca la riconferma al potere per la terza volta, dopo le vittorie alle politiche del 2015 e del 2019. In questo contesto, la campagna elettorale sembra aver preso il sopravvento anche sulla politica estera di Varsavia: nei giorni scorsi il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha destato scalpore a livello internazionale menzionando la volontà del governo di sospendere l’invio di armi all’Ucraina, a causa delle tensioni createsi di recente con Kiev per l’esportazione del grano.
Assurta a capofila del fronte euro-atlantico di sostegno militare all’Ucraina e di contrasto al Cremlino, la Polonia ha giustificato la brusca inversione con la necessità di “rafforzare e modernizzare il proprio arsenale”. Ovviamente ha influito in questa dinamica la decisione della Commissione europea di consentire nuovamente la vendita di grano ucraino in tutto il blocco comunitario, ponendo fine alle restrizioni sulle importazioni adottate da cinque Paesi – Polonia, Ungheria, Slovacchia, Bulgaria e Romania –per proteggere i loro agricoltori. In un’intervista all’emittente “Polsat”, il premier Morawiecki ha evidenziato come le autorità ucraine “non capiscono fino a che punto l’industria agricola polacca è stata destabilizzata” dall’arrivo sul mercato locale del grano esportato da Kiev. Al netto delle motivazioni addotte dal governo di Varsavia, è difficile non rilevare come la presa di posizione di Morawiecki, esponente del PiS, arrivi nella fase cruciale della campagna elettorale per le parlamentari.
Un sondaggio condotto negli ultimi giorni dall’istituto Ibris per il portale “Onet” mostra come Diritto e giustizia abbia apparentemente beneficiato dei proclami fatti dai propri esponenti al governo: la formazione conservatrice guadagna infatti 1,8 punti, portandosi al 35,1 per cento e staccando nettamente l’opposizione di Coalizione civica (Po), ferma al 26,1 per cento. La formazione di estrema destra Konfederacja si fermerebbe al 9,9 per cento, con l’alleanza Terza via al quarto posto con il 9,2 per cento, La sinistra di Lewica arriverebbe poco sotto, al 9,1 per cento. Per quanto i risultati di questa rilevazione demoscopica vadano considerati in relazione a quelli meno promettenti per PiS delle scorse settimane (in cui il distacco con PO è di soli 5 punti percentuali), sarà interessante vedere come cambierà l’atteggiamento delle autorità di Varsavia nel corso del progressivo avvicinamento al 15 ottobre.
Intanto il presidente polacco Andrzej Duda ha in qualche modo cercato di ricucire il rapporto con l’Ucraina, parlando di una “cattiva interpretazione” delle parole di Morawiecki, che secondo il capo dello Stato non si riferiva a tutte le armi polacche, “ma a quelle acquistate di recente per modernizzare l’esercito”. L’intervento di Duda, a sua volta legato a PiS, rispecchia in qualche modo la solidità dei rapporti costruitisi nell’ultimo e anno e mezzo con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky e la necessità di non dare appiglio alle critiche delle opposizioni su un tema delicato come la politica estera e di difesa.
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