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Pnrr, lo studio Svimez: a rischio la realizzazione degli investimenti nei Comuni del Sud

I ritardi si accumulano soprattutto nelle fasi iniziali di affidamento dei lavori, rallentate dalle carenze di personale tecnico specializzato

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Il 62 per cento dei Comuni del Sud ha giudicato complessa la partecipazione ai bandi del Pnrr contro il 57 per cento dei Comuni del Centro-Nord. La realizzazione di un’infrastruttura sociale al Sud richiede nove mesi in più rispetto alla media dei Comuni italiani. Per scongiurare il rischio di non realizzare gli investimenti del PNRR nei tempi previsti è necessario dare continuità alle azioni di rafforzamento e supporto delle amministrazioni comunali. Questo si evince dallo studio Svimez “I Comuni alla prova del Pnrr” curato da Serenella Caravella, Carmelo Petraglia e Gaetano Vecchione pubblicato sull’ultimo numero di Informazioni Svimez. Lo studio contiene i principali risultati di una survey Svimez-Datamining condotta su un campione di Comuni responsabili dell’attuazione del Pnrr e le nuove stime Svimez sui tempi di realizzazione delle infrastrutture sociali a titolarità delle amministrazioni comunali.


Grande impegno da parte dei Comuni, in particolare del Sud: tra i Comuni con meno di 30.000 abitanti, risulta una partecipazione ai bandi Pnrr mediamente più alta nel Mezzogiorno, ma un tasso di aggiudicazione più contenuto: tra i fattori che hanno generato criticità i Comuni del Sud indicano soprattutto l’eccessiva complessità delle procedure. Oltre il 40 per cento dei Comuni ha avuto necessità di ricorrere a consulenze esterne per la partecipazione ai bandi. Dalla survey risulta anche una buona propensione dei Comuni meridionali a stringere partnership allo scopo di aderire ai bandi: il 43 per cento dichiara di aver stretto collaborazioni con altri Comuni limitrofi. Le elevate aspettative nel Pnrr sono rivelate soprattutto da un dato: in quasi otto casi su dieci i Comuni considerano il Pnrr un’occasione decisiva per ridurre i divari territoriali. Le nuove stime Svimez sui tempi di realizzazione delle infrastrutture sociali confermano il gap di capacità realizzativa delle amministrazioni comunali del Mezzogiorno: i Comuni del Mezzogiorno impiegano quasi tre anni per completare un’infrastruttura sociale, nove mesi in più della media italiana, un anno e mezzo in più dei Comuni del Nord-Ovest.

Le opere che procedono più a rilento al Sud sono quelle con investimenti fino a un milione di euro. I ritardi si accumulano soprattutto nelle fasi iniziali di affidamento dei lavori, rallentate dalle carenze di personale tecnico specializzato in particolar modo nei piccoli Comuni. La percentuale di personale under 40 dei Comuni è solo del 4,8 per cento nel Mezzogiorno (10,2 per cento nel Centro-Nord); solo il 21,2 per cento dei dipendenti comunali del Mezzogiorno è laureato (28,9 per cento del Centro-Nord). La Svimez sottolinea positivamente il fatto che “il decreto Pnrr del febbraio 2023 abbia dato priorità alle azioni di semplificazione delle procedure per accelerare le tempistiche delle fasi di esecuzione e conclusione degli interventi”. Resta invece, secondo l’Associazione, solo parzialmente sciolto il nodo dell’espletamento delle fasi iniziali di affidamento, sulle quali pesano maggiormente le carenze di organico degli enti locali. In materia di risorse umane, il governo è intervenuto opportunamente per favorire la stabilizzazione dei tecnici assunti a tempo determinato nelle amministrazioni centrali e locali. Uno dei fronti su cui invece occorre intervenire è quello del rafforzamento degli organici, soprattutto per gli enti territoriali, per i quali le misure si sono limitate, per ora, a consentire nuovi inserimenti di dirigenti.

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