Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha definito “poco democratiche” le minacce di blocco delle esportazioni di vaccini da parte dell’Unione europea. Nello specifico, il capo della diplomazia del Regno Unito ritiene che le parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, assocerebbero l’Ue a un regime “meno democratico”. Raab ha affermato che le spiegazioni “saranno necessarie, perché il mondo sta a guardare“, affermando la propria contrarietà a qualsiasi blocco doganale di vaccini ed equipaggiamenti protettivi regolarmente acquistati. Il ministro si è detto “sorpreso di stare avendo questa conversazione“, affermando che le affermazioni di von der Leyen contraddicono le “assicurazioni dirette” che il governo britannico aveva avuto dalla Commissione recentemente in materia di forniture di vaccini, secondo cui quelle dirette verso il Regno Unito non sarebbero in nessun caso messe a rischio.
Von der Leyen oggi ha lanciato l’invito al Regno Unito nel mostrare reciprocità nelle consegne di vaccini. “Dall’Ue abbiamo esportato 10 milioni di dosi al Regno Unito. E’ il primo Paese beneficiario delle esportazioni dall’Ue. E il Regno Unito produce il vaccino di AstraZeneca“, ha ricordato la presidente della Commissione, spiegando che nel contratto siglato si parla di due stabilimenti britannici da cui dovrebbero partire consegne per l’Ue. “Stiamo ancora aspettando che arrivino dosi dal Regno Unito. Quindi questo è un invito al Regno Unito a mostrare che ci sono delle dosi che arrivano nell’Ue, in modo che ci sia reciprocità”, ha spiegato. “Con gli Usa la reciprocità c’è. Ad oggi non ci sono esportazioni nelle due direzioni, ma c’è un flusso di materie prime, sostanze, che sono necessarie per la produzione di vaccini Questo flusso c’è e funziona”, ha sottolineato von der Leyen.
La presidente della Commissione Ue ha poi rilevato come le autorità di Bruxelles siano pronte a usare ogni strumento per arrivare all’obiettivo di vedere reciprocità e proporzionalità nelle esportazioni dei vaccini. L’Unione europea ha esportato 41 milioni di dosi a 33 Paesi. Ma vogliamo vedere reciprocità. Non sta tornando indietro nulla all’Ue”, ha detto. “Se la situazione non cambia dovremo valutare se permettere le esportazioni verso Paesi che producono vaccini e rendere dipendenti queste esportazioni dal loro livello di apertura”, ha spiegato.
“Inoltre rifletteremo sull’opportunità di permettere le esportazioni verso Paesi che hanno un tasso di vaccinazioni più alto del nostro”, ha ricordato. Quindi, “vogliamo forniture affidabili, che siano rispettati i contratti, vogliamo reciprocità e proporzionalità nelle esportazioni” e “siamo pronti a usare ogni strumento per arrivare a questo” obiettivo. Von der Leyen ha spiegato che porterà questi messaggi al Consiglio europeo della prossima settimana. “Ogni ipotesi è sul tavolo. Siamo nella crisi del secolo e non mi sento di escludere nulla”, ha aggiunto rispondendo a chi le ha chiesto se sia pronta alla confisca della produzione pur di garantire l’approvvigionamento dei vaccini.
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