In fase di completamento tra Russia e Germania attraverso il Mar Baltico, il gasdotto Nord Stream 2 “non è affare degli Stati Uniti”, che pure hanno sanzionato l’infrastruttura. È quanto affermato da Sigmar Gabriel, presidente del Partito socialdemocratico tedesco (SpD) del 2009 al 2017 e ministro degli Esteri della Germania dal 2017 al 2018. Dal 2019, Gabriel è presidente della Atlantik-Bruecke (“Ponte Atlantico”), associazione fondata ad Amburgo nel 1952 allo scopo di favorire l’atlantismo e la collaborazione tra il Paese e gli e Stati Uniti.
Tuttavia, tale incarico non ha impedito all’esponente della SpD di intervenire con chiarezza nel dibattito sul gasdotto russo-tedesco. Intervistato dal quotidiano “Die Welt”, Gabriel ha, infatti, dichiarato che il Nord Stream 2, “dal punto di vista della sovranità europea, non è un affare degli Stati Uniti”. L’esponente della SpD ha quindi evidenziato: “Trovo che sia una decisione europea, con tutte le opportunità e i rischi, non statunitense”. Il progetto, ha poi ricordato Gabriel, è conforme al diritto dell’Ue.
Il presidente dell’Atlantik-Bruecke ha, inoltre, osservato che l’amministrazione Biden si sta concentrando sull’estrazione del gas naturale mediante la tecnica della perforazione idraulica o “fracking”, dannosa per il clima e l’ambiente. Al riguardo, Gabriel ha osservato che “questa è una faccenda degli statunitensi, non degli europei”. L’esponente della SpD è stato anche ministro dell’Ambiente dal 2005 al 2009, poi dell’Economia e dell’Energia dal 2013 al 2017, vicecancelliere dal 2013 al 2018.
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