La Commissione europea sta pensando al passaporto vaccinale, perché una volta che potremo dimostrare di essere immuni al Covid-19 potremo viaggiare con la sicurezza di non contagiare altre persone. Lo ha detto la commissaria europea per l’agenda digitale, Margrethe Vestager, a “Rainews”. “Una delle cose che è preoccupante ora è la situazione dell’industria del turismo, questo settore ha sofferto moltissimo e tantissime persone vorrebbero tornare a viaggiare. Vorremmo creare questa fiducia, d’altronde quest’estate l’occupazione di molte persone dipende da questo”, ha detto la commissaria.
All’inizio di marzo, l’Unione europea ha annunciato che entro il mese avrebbe presentato la proposta legislativa sui “passaporti verdi digitali”, che dimostreranno che una persona è stata vaccinata contro il Covid-19. Ad affermarlo, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, scrivendo sul suo profilo Twitter. Secondo la presidente della Commissione Ue, i passaporti verdi digitali includeranno anche “i risultati dei test per coloro che non hanno ancora potuto vaccinarsi”. “I passaporti verdi digitali dovrebbero agevolare le vite dei cittadini europei, lo scopo è quello di permettere loro di spostarsi in sicurezza nell’Unione europea ed all’estero, sia per lavoro che per turismo”. Anche il portavoce dell’Ue, Christian Wigand, aveva confermato a inizio marzo che la Commissione europea presenterà una proposta legislativa. “Quello che posso dire oggi è che se vogliamo il digital green passport”, il passaporto digitale sulle vaccinazioni, “pronto per l’estate, gli Stati membri devono attivarsi velocemente nella preparazione” aveva detto. “La Commissione è pronta a coordinare sugli standard. La Commissione sta lavorando su una proposta legislativa sul passaporto digitale” vaccinale “che è attesa per marzo”, aveva sottolineato.
Secondo quanto affermato da Von der Leyen al termine del Consiglio europeo straordinario in video conferenza di fine febbraio, sui passaporti vaccinali ci sarebbero ancora questioni in sospeso: per cosa possono servire e se si può trasmettere la malattia anche se si è vaccinati. “Ci sono ancora questioni politiche in sospeso. La prima: per cosa saranno utilizzati. E poi questioni scientifiche: non si sa se si può trasmettere la malattia pur vaccinati”, ha spiegato. Inoltre, von der Leyen ha sottolineato che servono “almeno tre mesi” per lo sviluppo tecnico di un sistema “interoperabile europeo” per i passaporti vaccinali.
“Adottare il passaporto vaccinale deve voler dire riaprire i confini, superando le limitazioni oggi applicate agli spostamenti nell’area Schengen, e agevolare la riapertura di tutte le attività chiuse perché considerate luoghi ad alta trasmissione di contagio. Potrebbe essere un’opportunità di rilancio per tutti i settori dell’economia che stanno risentendo delle chiusure, oltre che per ristabilire la normalità nella vita di tutti noi”. Così in una nota l’eurodeputato Piernicola Pedicini. “Ben diverso – rileva Pedicini – è un eventuale utilizzo restrittivo, che si estenda all’accesso ai servizi come la ristorazione, i cinema, la cultura, i teatri. E’ un uso che chiaramente non andrebbe consentito perché contraddirebbe la logica del documento stesso”. “Coordinarsi per evitare situazioni del genere è un compito degli Stati membri – conclude l’eurodeputato – ma mi auguro che le indicazioni su questo punto siano univoche”.
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