La pubblicazione dei conti finanziari dell’ambasciata russa in Italia è una grave violazione: l’aumento dei prelievi in contanti è frutto della limitazione delle attività bancarie determinato dalle sanzioni. Lo ha affermato l’ambasciatore russo in Italia, Aleksej Paramonov, in un’intervista esclusiva rilasciata ad “Agenzia Nova” in cui ha affrontato diversi temi, dal conflitto in Ucraina allo stato dei rapporti fra Italia e Federazione Russa.
“I giornalisti di un quotidiano sono arrivati a cercare di collegare tale attività dell’ambasciata al recente ‘imbarazzo istituzionale’, provocato dalla conversazione telefonica tra un duo comico russo e il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni. Vorrei qui richiamare l’attenzione su due punti. In primo luogo, le informazioni sulle transazioni finanziarie dell’ambasciata non sono pubbliche, e la loro divulgazione costituisce una grave violazione della Convenzione di Vienna e dei principi di protezione dei dati personali. Abbiamo già sollevato la questione con le autorità italiane affinché i responsabili siano individuati e puniti con la pena che meritano”, ha detto Paramonov.
“In secondo luogo, per comprendere il ruolo del contante nelle attività finanziarie dell’ambasciata, è importante sapere che, con il pretesto delle sanzioni Ue, le istituzioni finanziarie italiane stanno privando il personale dei nostri uffici di rappresentanza della possibilità di aprire conti bancari, nonché di far scorrere regolarmente i trasferimenti bancari con la Russia. Questo problema, tra l’altro, non riguarda solo il personale dell’ambasciata, ma anche cittadini russi comuni, residenti in Italia, ai quali le banche possono, senza spiegazioni, chiudere i conti oppure tormentarli con controlli ingiustificati sulle loro attività finanziarie”, ha proseguito l’ambasciatore. “In una simile situazione, non sorprende che l’ambasciata, diplomatici e cittadini russi residenti in Italia siano costretti a fare molte operazioni in contanti”, ha affermato Paramonov.
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