Papa Francesco: “In Terra Santa si cerchino il dialogo e la pace”

"La sfilata di morte che si registra giorno dopo giorno porta a chiudere la speranza di fiducia tra i due popoli"

papa francesco

Papa Francesco, al termine dell’Angelus, rivolge un pensiero alla Terra Santa. “Sono addolorato – dice il Pontefice – per le notizie che arrivano dalla Terra Santa, in particolare per la morte di dieci palestinesi, tra cui una donna, in una azione anti terrorismo degli israeliani, dopo quanto successo venerdì con la morte di sette ebrei che sono stati uccisi da un palestinese”. Il Pontefice lancia anche un appello affinché riprenda il dialogo di pace tra israeliani e palestinesi. “La sfilata di morte che si registra giorno dopo giorno porta a chiudere la speranza di fiducia tra i due popoli – sottolinea Bergoglio – e per questo faccio un appello ai due governi e alla comunità internazionale, a cercare il dialogo e una ricerca sincera della pace”.

L’Ucraina è ancora nei pensieri di Papa Francesco, che al termine dell’Angelus lancia un nuovo appello: “Non smettiamo di pregare per la martoriata Ucraina, il nostro impegno per la pace deve essere ancora più forte”.

Durante l’Angelus pronunciato questa mattina, il Pontefice parte dal vangelo Matteo e si sofferma sulla prima beatitudine. “Chi sono i ‘poveri in spirito’?”, chiede il Pontefice ai fedeli presenti in piazza San Pietro. “Sono coloro che sanno di non bastare a sé stessi, di non essere autosufficienti, e vivono come ‘mendicanti di Dio’ – è la risposta del Santo Padre -. Si sentono bisognosi di Lui e riconoscono che il bene viene da Lui, come dono, come grazia. Chi è povero in spirito fa tesoro di quello che riceve – prosegue Francesco -, perciò desidera che nessun dono vada sprecato. Oggi vorrei soffermarmi su questo aspetto tipico dei poveri in spirito: non sprecare”. Secondo il Pontefice, ciò “ci permette di apprezzare il valore di noi stessi, delle persone e delle cose. Purtroppo, però, è un principio spesso disatteso, soprattutto nelle società più agiate, in cui domina la cultura dello spreco e dello scarto”, mette in guardia Bergoglio, che invita a “non sprecare il dono che siamo. Ognuno di noi è un bene, indipendentemente dalle doti che ha. Ciascuna donna, ciascun uomo è ricco non solo di talenti, ma di dignità, è amato da Dio, vale, è prezioso”.

“Risulta che nel mondo ogni anno vada sprecato circa un terzo della produzione alimentare totale – sottolinea Bergoglio -. E questo, mentre tanti muoiono di fame! Le risorse del creato non si possono usare così. I beni vanno custoditi e condivisi, in modo che a nessuno manchi il necessario. Non sprechiamo quello che abbiamo, ma diffondiamo un’ecologia della giustizia e della carità!”. Il Pontefice parla anche della cultura dello scarto avvertendo: “Non scartare le persone. La cultura dello scarto dice: ti uso finché mi servi; quando non mi interessi più o mi sei di ostacolo, ti butto via. E si trattano così specialmente i più fragili: i bambini non ancora nati, gli anziani, i bisognosi e gli svantaggiati. Ma le persone – conclude il Papa – non si possono buttare via, mai! Ciascuno è un dono sacro e unico, ad ogni età e in ogni condizione. Rispettiamo e promuoviamo la vita sempre!”.

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