Vestito da runner, nel Parco degli Acquedotti a Roma, si è avvicinato a Fabrizio Piscitelli sparandogli a distanza ravvicinata alla testa. Secondo la procura di Roma, a uccidere “Diabolik”, nel pomeriggio del 7 agosto con un colpo di pistola calibro 7.65, sarebbe stato l’argentino Raul Esteban Calderon, da oggi imputato nel processo che si è incardinato, nell’aula bunker di Rebibbia, davanti alla corte d’assise di Roma. Calderon risponde di omicidio volontario, aggravato dal metodo mafioso e detenzione abusiva di armi. Si è arrivati al processo odierno, dopo l’arresto dell’argentino avvenuto nel dicembre del 2021 a seguito di due anni di indagini svolte dalla squadra mobile sotto il coordinamento dalla procura antimafia di Roma. A Calderon si è arrivati anche grazie alle immagini registrate da una telecamera della zona in cui l’omicidio si è consumato; filmati che avrebbero immortalato l’esecuzione di Piscitelli e la fuga del killer.
Un record difficile da eguagliare, quello di Calderon, che nella stessa settimana compare tra gli imputati di due processi in corte d’assise. Oltre a quello incardinato oggi a Roma, infatti, Calderon è imputato anche nel processo iniziato lunedì in corte d’assise a Frosinone per l’omicidio di Shelaj Selavdi, l’albanese 38enne ucciso a colpi di pistola sulla spiaggia di Torvaianica, vicino a un chiosco, nel settembre del 2020. Nel processo che si svolge in Ciociaria per competenza territoriale della corte d’assise, Calderon è imputato insieme ai tre mandanti del delitto. L’udienza di lunedì è stata rinviata perché mancava il collegamento in videoconferenza che avrebbe permesso agli imputati di assistere all’udienza direttamente dal carcere.
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