A 24 ore dall’arresto in Germania di Filippo Turetta, il ragazzo in fuga con l’accusa di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, si attende l’arrivo in Italia. Il corpo della giovane è stato recuperato nel lago di Barcis sabato mattina. Il giovane, ricercato con mandato di arresto europeo riferisce “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, è stato fermato da agenti della polizia tedesca sull’autostrada A9, presso Lipsia.
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, tramite una nota, ha espresso la propria vicinanza ai famigliari di Giulia e un ringraziamento a quanti hanno lavorato su questa vicenda. “Uno dei casi più spinosi e delicati di questi ultimi anni – ha sottolineato – ha visto il coinvolgimento di centinaia di persone tra cittadini, volontari e personale delle Forze dell’ordine oltre ai magistrati e credo sia doveroso non solo essere vicini ai familiari di Giulia Cecchettin, ma anche ringraziare quanti si sono prodigati in questi giorni”. “È una tragedia che non può lasciare indifferenti e che deve spingere a un profondo mutamento di rotta – ha sottolineato Ciambetti -. Non si tratta di inasprire pene, quanto di agire nella prevenzione e nella diffusione della cultura del rispetto e parità dei sessi: il lutto nel giorno del funerale di Giulia deve essere un momento di riflessione ma anche di impegno comune per affrontare questo cancro che infesta la nostra società”.
“Certo – ha poi spiegato – è necessaria la certezza della pena e la certezza che essa sarà fatta scontare integralmente, mentre non possiamo sottovalutare i segnali e le denunce che troppe volte sono trascurate o, peggio, incomprese: queste sottovalutazioni e incomprensioni sono frutto di una cultura che, anche nella classe dirigente, non crede nella parità di genere e accetta, invece, una aberrante idea di supremazia maschile. Proprio la grande partecipazione emotiva dell’opinione pubblica, il grande aiuto dato da semplici cittadini e volontari, che non si sono risparmiati, la caparbietà e professionalità messa in campo dalle Forze dell’Ordine, sono un segnale importante che va coltivato per tenere alta l’attenzione e l’indignazione su questi crimini: la strada da fare è lunga e non sarà facile, ma dobbiamo intraprenderla senza tentennamenti”, ha concluso il presidente del Consiglio regionale veneto.
“Mi ha colpito che Giulia fosse arrivata prima a questa tappa importantissima” della laurea e “questo, credo, abbia fatto la differenza” ha commentato la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, rispondendo a Padova alle domande dei cronici sull’omicidio. “Non si è saputo gioire delle gioie altrui, questo non è amore”, ha aggiunto. “Tutti noi possiamo continuare a valorizzare la bellezza della vita di Giulia. Il vicepremier Tajani ha già predisposto delle borse di studio per studenti stranieri in suo onore, ma ognuno di noi farà qualcosa”, ha sottolineato Bernini.
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