La procura militare di Kinshasa ha richiesto la pena di morte per i sei imputati che sono a processo nella Repubblica democratica del Congo (Rdc) con l’accusa di aver concretamente partecipato all’omicidio dell’ambasciatore d’Italia Luca Attanasio, ucciso nell’est del Paese insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci ed all’autista del Programma alimentare mondiale (Pam) che li accompagnava, Mustapha Milambo. Lo riferisce il sito di informazione “Media Congo”. “Le vittime sono state rapite, trascinate in profondità nella foresta prima di essere giustiziate”, ha dichiarato il procuratore militare, capitano e magistrato Bamusamba Kabamba, che ha chiesto il massimo della pena per i cinque uomini già detenuti e per il sesto, latitante dal 22 febbraio del 2021, data dei fatti.
Tutti accusati di “omicidio, associazione a delinquere, detenzione illegale di armi e munizioni da guerra”, i sei uomini sono a processo dallo scorso 12 ottobre. Durante le udienze, l’accusa ha presentato gli imputati come membri di una “banda criminale” e rapinatori stradali, che inizialmente non avrebbero avuto l’intenzione di uccidere l’ambasciatore, ma di rapirlo e chiedere 1 milione di dollari in riscatto per il suo rilascio. Da parte loro, i legali delle parti civili hanno chiesto al tribunale di “condannare tutti gli imputati” in nome dell’ambasciata d’Italia a Kinshasa, mentre in nome del padre dell’ambasciatore assassinato 60 milioni di euro di danni. Le argomentazioni della difesa saranno formulate in un’altra udienza sabato, 11 marzo, dopo le quali verrà pronunciata la sentenza.
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