Il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo si riunirà oggi, 2 marzo, per discutere l’aumento della rappresentanza femminile tra i suoi membri. La nuova presidente del comitato, Seiko Hashimoto, intende garantire alle donne una rappresentanza del 40 per cento all’interno del comitato, a seguito delle polemiche per le dichiarazioni sessiste che hanno portato alle dimissioni del suo predecessore, l’ex primo ministro Yoshiro Mori. Il comitato verrà pertanto allargato, portandolo da 34 a 45 membri con l’inclusione della maratoneta olimpica Naoko Takahashi e di altre dieci donne.
Il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo si è riunito lo scorso 16 febbraio per nominare il nuovo presidente dell’organizzazione, chiamato a sostituire l’ex premier Yoshiro Mori, dimessosi sull’onda delle polemiche per alcune dichiarazioni sessiste. Toshiro Muto, amministratore delegato del comitato, ha dichiarato che il comitato incaricato della nomina sarà guidato dal presidente di Canon Inc., Fujio Mitarai. Muto non ha voluto riferire l’orario esatto dell’incontro, e si è limitato ad anticipare la diffusione di una nota al termine della riunione. A Mori è subentrata l’ex ministra di Stato per le Olimpiadi Seiko Hashimoto, ex pattinatrice che ha al suo attivo quattro partecipazioni olimpiche tra il 1984 e il 1994.
L’ex primo ministro del Giappone, Yoshiro Mori, ha formalmente annunciato le proprie dimissioni da presidente del Comitato organizzatore dei Giochi olimpici di Tokyo il 12 febbraio, a seguito delle dichiarazioni sessiste. “Rassegno oggi le dimissioni da presidente di Tokyo 2020”, ha dichiarato l’ex premier 83enne. “La cosa più importante, ora, è assicurare che i Giochi si svolgano nel mese di luglio. Non posso essere da ostacolo a questo obiettivo”, ha dichiarato l’ex premier.
Lo scorso 3 febbraio, Mori ha lamentato la tendenza delle donne a “parlare troppo” ed esprimere “un eccessivo senso di rivalità”, in risposto ad una richiesta di aumentare la diversità di genere all’interno del consiglio del Comitato olimpico giapponese. “Quando una donna alza la mano per parlare, tutte le altre sentono la necessitò di fare altrettanto. Finiscono tutte per dire qualcosa”, ha dichiarato Mori, facendo riferimento alla sua precedente esperienza di presidente della Federazione del rugby giapponese. “Mi è stato detto che se aumentassimo la presenza femminile, dovremmo ridurre il tempo a disposizione per gli interventi. In caso contrario, non smetterebbero mai di parlare, e sarebbe un problema”. Le dichiarazioni di Mori, rilanciate dai media, hanno scatenato polemiche e contestazioni sui social media, e in particolare su Twitter, dove si sono rapidamente moltiplicate le richieste di dimissioni.
Altri utenti, invece, hanno sostenuto che Mori non sia sessista, quanto piuttosto “vittima” della sua età avanzata – 83 anni – e di una concezione die rapporti sociali ormai datata. In risposta alle polemiche innescate dalle sue dichiarazioni, Mori si era scusato, rifiutando però di dimettersi: “Le espressioni che ho usato sono contrarie allo spirito delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi. Sono state inappropriate”, aveva dichiarato Mori durante una conferenza stampa. “Vorrei ritrattare le mie dichiarazioni e scusarmi con chiunque si sia sentito offeso”, aveva proseguito l’ex premier 83enne, precisando però che “non ho intenzione di rassegnare le dimissioni. Ho lavorato duramente e dato molto negli ultimi sette anni, non ritengo di dover fare un passo indietro”.
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