Nel 2021 il Pil dell’Italia dovrebbe crescere del 4,1 per cento, mentre l’anno successivo del 4 per cento. È quanto emerge dalle stime dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). La crescita prevista nella Zona euro è del 3,9 per cento per quest’anno e del 3,8 per cento per il 2022. Sempre nel 2021, il Pil della Francia dovrebbe aumentare del 5,9 per cento (+3,8 per cento nel 2022), quello della Germania del 3 per cento (+3,7 per cento nel 2022), quello degli Stati Uniti del 6,5 per cento (+4,9 per cento nel 2022) e quello della Cina del 7,8 per cento (4,9 per cento nel 2022). Sempre secondo le stime dell’Ocse, quest’anno la Spagna avrà una crescita del 5,7 per cento (+4,8 per cento nel 2022), il Regno Unito del 5,1 per cento (+4,7 pe cento nel 2022), la Russia del 2,7 per cento (2,6 per cento nel 2022). Stando ai dati pubblicati, nel 2021 la crescita del Pil mondiale dovrebbe essere del 5,6 per cento, in crescita di un punto il dato rispetto alle previsioni di dicembre. La produzione mondiale dovrebbe riprendere i livelli precedenti alla crisi del coronavirus a metà anno, anche se tutto dipende dalla diffusione dei vaccini. Per questo, spiega l’Ocse, “è primordiale accelerare e organizzare meglio la vaccinazione nel mondo intero”.
Secondo la capo economista dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), Laurence Boone, nel 2021, l’economia globale si riprenderà rapidamente e con forza dalla pandemia del coronavirus, perché “la situazione è notevolmente migliore rispetto alla crisi finanziaria del 2009”. Boone ha inoltre sottolineato come la condizione per una rapida ripresa sia una decisa accelerazione della campagna di vaccinazione contro il Covid-19 da parte degli Stati membri dell’Ue. A tal fine, per la capo economista dell’Ocse, i centri di vaccinazione potrebbero essere operativi sette giorni su sette. “Il mio messaggio è: l’Europa ha fatto un ottimo lavoro nel sostenere l’economia con il denaro, ma con le vaccinazioni non fa abbastanza”, ha osservato Boone. A ogni modo, per la capo economista dell’Ocse, i governi hanno reagito prontamente alla crisi del Covid-19 con notevoli misure di stimolo e hanno così tenuto conto degli insegnamenti derivanti dagli errori commessi nel 2009. “Le strutture economiche sono state in gran parte preservate. Non appena l’economia riaprirà, le aziende potranno produrre e fare affari come prima” della pandemia, ha affermato Boone. Secondo la capo economista dell’Ocse, infine, l’efficacia delle misure di stimolo è dimostrata dal fatto che, nonostante il crollo della produzione, i redditi hanno subito soltanto una lieve contrazione.