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Nuova ondata di manifestazioni antigovernative in Libano

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Migliaia di persone hanno manifestato oggi in tutto il Libano contro il continuo deterioramento delle condizioni di vita, l’alto tasso di inflazione e l’accelerato deprezzamento della valuta nazionale nei confronti del dollaro che viene scambiato attualmente a più di 12.000 sterline libanesi per un dollaro sul mercato nero. Da quando la divisa libanese ha superato la simbolica linea rossa delle 10.000 lire per un dollaro due settimane fa (il tasso ufficiale era 1.507 lire per un dollaro), si sono moltiplicate le manifestazioni e le proteste nel Paese che è senza governo da sette mesi.


Ad oggi infatti il premier designato Saad Hariri non è ancora riuscito a formare un esecutivo a causa dei dissidi con il presidente Michel Aoun. In base a quanto riporta la stampa libanese, l’autostrada sud è stata tagliata al valico di Aadoussié da una barricata di copertoni incendiati, mentre a Sidone, i manifestanti hanno bloccato brevemente la strada alla rotatoria di Élia utilizzando camion con rimorchio. I manifestanti hanno anche tenuto un sit-in in piazza Manchiyé a Nabatiyé, uniti sotto lo slogan “Siamo nelle strade e ci resteremo”.

Nei cortei condotti oggi pomeriggio la popolazione ha manifestato contro il sistema bancario e le politiche finanziarie. Alcuni hanno mostrato striscioni con le iscrizioni: “Abbiamo implorato un pezzo di pane, ma la nostra ambizione non è il cibo. La nostra ambizione è vivere in una patria. La vita non è cibo. Solo agli animali basta il cibo”. Nella valle della Bekaa il traffico è stato interrotto sulla strada principale tra Zahlé e Baalbeck.

I manifestanti hanno anche chiuso la strada Hoch Sneid in entrambe le direzioni, bloccandola con auto e pietre, per protestare sempre contro il deterioramento delle condizioni economiche. “La decisione spetta al popolo”, hanno cantato, chiedendo la formazione di un governo di transizione per liberare il Paese dalla corruzione e dai corrotti, restituire i soldi rubati, far luce sulle circostanze delle esplosioni avvenute al porto di Beirut dello scorso 4 agosto e porre fine al rialzo del dollaro. Proteste sono state registrate anche nel nord del Paese, dove il traffico è stato interrotto alla rotonda Abdé-Halba ad Akkar.

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