Un totale di 279 studentesse che erano state rapite venerdì scorso, 26 febbraio, da una scuola dello Stato nigeriano sudoccidentale di Zamfara sono state rilasciate. Lo ha annunciato il governatore dello Stato, Bello Matawalle, precisando che le ragazze rilasciate sono ora “al sicuro” ma che purtroppo 38 ostaggi sono ancora dispersi. “Mi rallegra il cuore annunciare il rilascio dalla prigionia degli studenti rapiti dal collegio della scuola secondaria superiore (Ggss) Jangebe”, ha scritto Matawalle su Twitter. “Questo (risultato) segue il superamento di diversi ostacoli posti ai nostri sforzi. Chiedo a tutti i nigeriani ben intenzionati di rallegrarsi con noi perché le nostre figlie sono ora al sicuro”, ha scritto il governatore. Domenica era circolata l’informazione, poi smentita dalle autorità che le ragazze fossero state rilasciate. Erano invece stati liberati gli ostaggi rapiti lo scorso 17 febbraio nello Stato del Niger, come confermato dal governatore dello Stato, Abubakar Sani Bello, che ha ricordato che uomini armati erano piombati a bordo di motociclette sul Government Science College di Kagara sequestrando almeno 42 persone fra studenti (28), personale e membri delle loro famiglie. Ieri, oltre 100 persone sono state rapite dal villaggio di Sabuwar Tunga, sempre nello Zamfara, fra cui 80 donne e i loro bambini.
Il rapimento di ieri è stato rivelato dal quotidiano di informazione “Sahara Reporters”, che denuncia un nuovo rapimento nello Stato nordoccidentale dove venerdì scorso sono state rapite le 317 studentesse. L’attacco è avvenuto poche ore dopo che circa 40 persone dello stesso villaggio sono state uccise da banditi. Secondo un testimone locale, entrambi gli attacchi al villaggio di Sabuwar Tunga sembrano essere stati ben pianificati e coordinati e sono stati messi in atto da uomini armati arrivati a bordo di motociclette che con le persone hanno portato via anche il bestiame, fuggendo nella vicina foresta. Una donna è stata rapita con il figlio nato meno di dieci giorni fa, ma i rapitori lo hanno riportato alla comunità dopo qualche ora. Nel 2019 il governo dello Stato di Zamfara ha stipulato un accordo di pace con alcuni gruppi armati attivi nella zona.
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