La giunta militare al potere in Niger ha accusato il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, di aver impedito, con la complicità della Francia e di due capi di Stato francofoni della Comunità economica dei Paesi dell’Africa occidentale (Cedeao) la partecipazione di Niamey alla 78sima sessione dell’Assemblea generale Onu. In un decreto letto in diretta televisiva dal colonnello Amadou Abdramane, il Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp) accusa il Segretario generale non solo di aver “rifiutato di prendere atto della lista ufficiale dei delegati del Niger all’Onu, Paese che è membro permanente dell’organismo”, ma anche di aver dato ascolto alla richiesta del ministro degli Esteri deposto Hassoumi Massaoudoudi revocare il diritto di parola al rappresentante nigerino accreditato dal Cnsp, il ministro degli Esteri ad interim Yaou Sangaré Bakary. Quest’ultimo era stato nominato come rappresentante del Niger all’Onu a marzo scorso, quindi prima del colpo di Stato del 26 luglio.
Nella nota di protesta, il Cnsp accusa Guterres di aver aver esercitato la sua missione in modo “fuorviante”. “La Repubblica del Niger respinge con forza questa ingerenza manifesta di Guterres negli affari di Stati sovrani”, un attitudine che “privatizza le relazioni diplomatiche” e si rende responsabile di un “cinico affare per far tacere la voce della verità e del consenso”, ha dichiarato il portavoce, che accusa nei fatti Guterres di aver ceduto alle pressioni della Francia. Parigi, ha proseguito Abdramane, ha fatto prova di “un’ambizione disperata di delegittimare e isolare il Niger”, mettendo in atto da tempo un “sistema di predazione coloniale” con la complicità del “regime” deposto dell’ex presidente Mohamed Bazoum e minacciando così facendo la sicurezza non solo del Niger ma di tutto il Sahel. Per quanto riguarda i due rappresentanti del governo deposto, uno dei quali è l’ex ministro degli Esteri Massaoudoudi, il portavoce li definisce “fuggitivi” e li accusa di aver cercato, venendo a New York, il “pretesto internazionale per sottrarsi alla giustizia nigerina, davanti alla quale dovranno comparire per affrontare l’accusa di tradimento”.
Ieri le nuove autorità di Niamey hanno emesso degli avvisi di ricerca contro diversi funzionari del governo deposto, tra cui lo stesso Massaoudou e altri ex ministri. Queste personalità sono “considerate in fuga” e ricercate per il loro presunto “coinvolgimento in un caso di tradimento e di cospirazione volta a minare la sicurezza e l’autorità dello Stato” in seguito ” agli eventi di cambio di regime del 26 luglio”, precisa un messaggio della Brigata di ricerca della gendarmeria nazionale nigerina.
Leggi anche altre notizie su Nova News
Seguici sui canali social di Nova News su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram