Il governo militare al potere in Myanmar da febbraio 2021 sta privando la consigliera di Stato deposta, Aung San Suu Kyi, di assistenza medica e di una nutrizione adeguata, contribuendo ad aggravarne le precarie condizioni di salute. Lo ha denunciato la Lega nazionale per la democrazia (Nld), il partito politico della consigliera che aveva vinto le elezioni e deteneva la maggioranza parlamentare prima del colpo di Stato. “Siamo particolarmente preoccupati perché (la consigliera deposta) non sta ricevendo adeguata assistenza medica, e non le vengono assicurati cibo e sistemazioni adeguati, con l’intenzione di mettere a rischio la sua vita”, accusa una nota diffusa dal partito politico. “Se non solo la salute, ma la vita stessa di Aung San Suu Kyi sono in pericolo, la responsabilità è esclusivamente della giunta”, afferma la nota.
La Lega nazionale per la democrazia, i cui membri sono stati in parte arrestati, e in parte hanno contribuito a istituire il “governo ombra” di opposizione alla giunta, ha confermato così indiscrezioni circolate nei giorni scorsi sui media birmani. Secondo fonti citate all’inizio di questo mese da “Channel News Asia”, la leader democratica e premio Nobel per la Pace, oggi 78enne, è seguita da un medico del dipartimento penitenziario. “Soffriva di gonfiore alle gengive, mancamenti e nausea, e non era in grado di alimentarsi adeguatamente”, ha riferito la fonte anonima, che non ha precisato se le condizioni della consigliera di Stato, attualmente detenuta dalla giunta agli arresti domiciliari in una residenza governativa, stiano ora migliorando.
Dopo il golpe di febbraio 2021 che ha deposto il governo birmano democraticamente eletto, Aung San Suu Kyi è stata condannata a più di 27 anni di reclusione sulla base di decine di capi d’imputazione, che vanno dalla corruzione, alla frode elettorale, sino all’istigamento alla rivolta: tutte accuse respinte dalla diretta interessata, che sino a luglio scorso è rimasta detenuta in un penitenziario a Nayipyidaw, prima di essere trasferita agli arresti domiciliari.
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