In Mozambico sono stati registrati oltre 28 mila casi di colera, un numero dieci volte maggiore rispetto al dato registrato all’inizio di febbraio, e oltre la metà dei casi si sono registrati tra i bambini. Lo denuncia in una nota il responsabile della comunicazione del Fondo delle Nazioni Unite (Unicef) per il Mozambico, Guy Taylor. “Il numero dei casi continua ad aumentare, esponendo i bambini e le famiglie a un rischio persino maggiore. E ora, i casi di malaria e diarrea, altri principali killer di bambini nel Paese, sono anch’essi in aumento. Ciò si verifica in un momento in cui i bambini e le famiglie si stanno ancora riprendendo dagli impatti del ciclone Freddy, che ha distrutto oltre 100 strutture sanitarie e oltre mille scuole, interrompendo l’apprendimento di circa 500 mila bambini. Circa 250 punti per il rifornimento dell’acqua e sei sistemi idrici urbani sono stati danneggiati o distrutti, tagliando fuori circa 300 mila persone dall’acqua pulita. L’insicurezza alimentare è uno dei rischi maggiori per i bambini nel Paese: oltre 390 mila ettari di terra sono stati colpiti dal ciclone Freddy e dalle inondazioni”, afferma Taylor, ricordando come già prima, nel Paese, ogni anno oltre 250 mila di giovani bambini sono stati vittime di malnutrizione grave, aumentando il loro rischio di morire di dieci volte. “La natura dell’attuale emergenza farà certamente aumentare questo numero: i campi sono stati distrutti dai cicloni e dalle inondazioni proprio all’inizio del raccolto. Per un bambino con malnutrizione acuta grave, un caso di colera può equivalere a una sentenza di morte. Quest’anno potrebbero esserci 300 mila o più bambini gravemente malnutriti in Mozambico, molti dei quali a rischio di morire se non ricevono cure”, ha aggiunto.
I bambini piccoli che sono rimasti senza cibo perdono rapidamente molto peso corporeo, spesso aggravato da attacchi di diarrea infettiva, fino a diventare così magri e fragili da sembrare scheletrici. “È uno spettacolo angosciante. Ancora più angosciante è la consapevolezza che si tratta di un dolore atroce per il bambino il cui corpo sta lottando contro questa condizione. Senza un trattamento salvavita, è una battaglia che molti perdono. Eppure, è dimostrato che con fondi e sostegno i risultati si ottengono: in alcune aree del Paese i casi si stanno stabilizzando grazie alla forte risposta del governo, con il sostegno dell’Unicef e dei partner delle Nazioni Unite, che si concentra su vaccinazione, prevenzione, cure, acqua, servizi igienici e attività di sensibilizzazione. L’Unicef ha finora ricevuto e distribuito più di 2,4 milioni di dosi di vaccino orale contro il colera; ha distribuito kit sanitari d’emergenza con un numero sufficiente di medicinali essenziali per più di 200 mila persone; ha raggiunto mezzo milione di persone con trasporti d’acqua d’emergenza negli ultimi tre mesi. Nonostante questi risultati, e nonostante l’arrivo di fondi consistenti da parte di partner come il Canada, la Global Partnership for Education, la Svezia, la Norvegia, la Commissione Europea, la Swiss Development Corporation, la Germania, l’Usaid, l’Ufficio degli esteri, del Commonwealth e dello sviluppo e la Corea, rimane un deficit di finanziamento di 71,6 milioni di dollari per la risposta dell’Unicef al colera e agli impatti del ciclone Freddy e delle inondazioni. Ciò consentirebbe all’Unicef di raggiungere un totale di 2,7 milioni di bambini e di chi si prende cura di loro con servizi diretti e sostegno, e di rispondere alle gravi sfide che i bambini e le famiglie del Paese devono affrontare”, conclude Taylor.
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