L’esposizione dei minori a contenuti pornografici e violenti “è considerata sempre più un problema di salute pubblica”. Lo ha premesso il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, durante il question time nell’Aula del Senato rispondendo a un’interrogazione sull’adozione di strumenti di tutela dei minori nell’ambiente digitale (Fd’I). Dopo gli avvenimenti di Palermo e Caivano “il governo ha stabilito di incrementare le tutele con ulteriori misure”, ha chiarito per poi spiegare che “uno dei mezzi principali per impedire che la fruizione della rete da parte dei minori sia incontrollata è il cosiddetto ‘parental control”.
Con il decreto Caivano viene “previsto che entro un anno i produttori assicurino all’atto dell’immissione sul mercato dei dispositivi di comunicazione elettronica, che i sistemi operativi installati consentano l’utilizzo e includano obbligatoriamente la disponibilità di applicazioni di ‘parental control'”, ha aggiunto il ministro per poi annunciare che sul sito del Dipartimento verranno fornite “informazioni basilari sul parental control” oltre che “un foglio illustrativo o un supporto adesivo che, entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto citato, i produttori di dispositivi elettronici, anche tramite i distributori, dovranno inserire nelle confezioni di vendita di ogni dispositivo”.
E ancora per Roccella, “è necessario che anche sul territorio vi siano presìdi a cui le famiglie possano facilmente rivolgersi per informazioni, consulenza e servizi di alfabetizzazione digitale. Sempre con il decreto Caivano abbiamo affidato questo compito ai Centri per la famiglia, già esistenti e finanziati tramite il Fondo per le politiche per la Famiglia, ai quali per la prima volta viene attribuito un compito specifico per legge”.
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