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Migranti, Tajani: “Accordo con la Tunisia saltato? Notizia priva di ogni fondamento”

“Dobbiamo fermare i flussi prima che arrivino in Italia, e il memorandum con Tunisi va in questa direzione”

Washington
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Le notizie relative al fallimento dell’accordo sul memorandum sui migranti tra Unione europea e Tunisia sono “prive di ogni fondamento: forse è la speranza di qualcuno, ma non è la realtà”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. “A Bruxelles si sta continuando a lavorare per fare sì che questo memorandum sia applicato in tutte le sue parti, come ha detto anche la Commissione europea”, ha detto, aggiungendo che l’accordo dovrà contribuire a stabilizzare la situazione “finanziaria e migratoria” in Tunisia. “Dobbiamo fermare i flussi prima che arrivino in Italia, e il memorandum va in questa direzione”, ha concluso, sottolineando che la missione italiana a New York ha come obiettivo quello di porre all’attenzione delle Nazioni Unite la questione migratoria.


L’Unione europea sta lavorando nel concreto per occuparsi del problema degli sbarchi a Lampedusa, ha affermato Tajani rispondendo ad una domanda sull’opposizione della Polonia al piano da dieci punti presentato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per rafforzare gli aiuti Ue destinati all’Italia e fare così fronte alla situazione a Lampedusa. “Noi siamo qui per parlare con le Nazioni Unite: la Polonia è un Paese in campagna elettorale, e con loro possiamo parlare, spiegando le nostre intenzioni e cercando di convincerli a trovare una soluzione ai problemi”, ha detto, aggiungendo che fino a poco fa un intervento concreto dell’Unione europea su questo fronte “sembrava impossibile, mentre ora è quello che stanno facendo”

Sul memorandum tra Unione europea e Tunisia sui migranti, ha insistito il vicepremier, “non c’è nessun blocco: stiamo andando avanti”. “Ci sono riunioni in corso a Bruxelles, anche con il coinvolgimento del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae) che ha dato il via libera a molte decisioni: non vogliamo fare polemica, ma il memorandum va rispettato, perché il Consiglio europeo è stato informato e lo ha confermato la stessa Commissione”, ha concluso.

Spaziando sulla questione dell’Africa, Tajani si è soffermato sul golpe in Niger. La compagnia paramilitare russa Wagner non rappresenta un elemento di stabilità in Africa, e cerca anzi di “infilarsi” dove ci sono vuoti di potere, ha detto il vicepremier tuttavia precisando: “Non credo che la Russia e i mercenari della Wagner siano dietro il golpe avvenuto in Niger: stanno cercando di strumentalizzare la situazione”.

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