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Migranti: sempre più vicina l’intesa a livello Ue per il regolamento sulla gestione, l’Italia chiede tempo

Il dossier ha subito un'accelerata netta nella giornata di ieri, quando il cancelliere tedesco Scholz ha assicurato il sostegno della Germania ai trattati sul Patto

Bruxelles
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Sembra più vicina l’intesa fra i 27 Stati membri Ue per il regolamento sulla gestione delle crisi migratorie. “Abbiamo affrontato la situazione del Patto sulla migrazione e l’asilo, consapevoli di dover dare una risposta efficace e soddisfacente a una sfida di grande importanza per il futuro dell’Unione. Lo scambio di opinioni e di impressioni è stato di grande aiuto per progredire nei negoziati sul Regolamento sulla crisi che, come sapete, è una questione chiave nel tratto finale del negoziato del Patto migrazione e asilo. Credo che siamo molto vicini a raggiungere l’accordo necessario”, ha detto il ministro dell’Interno spagnolo Fernando Grande-Marlaska. “Il lavoro degli ultimi giorni e delle ultime settimane, da parte di tutte le delegazioni dei 27 Stati membri, è stato davvero importante e ci permette di essere ottimisti sul fatto che ci sono ancora dettagli da limare, ma che nei prossimi giorni potremo annunciare questo approccio generale, che ci permetterà di affrontare i negoziati con il Parlamento”, ha aggiunto. “Sono questioni di sfumature che spesso richiedono un po’ più di tempo per essere finalizzate e per raggiungere l’accordo”, ha poi concluso il ministro spagnolo.


Il dossier ha subito un’accelerata netta nella giornata di ieri, quando il cancelliere tedesco Scholz ha assicurato il sostegno della Germania ai trattati sul Patto. Parole confermate anche oggi al Consiglio di Bruxelles, quando la ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, ha ribadito la posizione nel corso dell’intervento nella sessione pubblica del Consiglio Affari interni. “È noto che la Germania vuole altre esenzioni per i centri di permanenza temporanea per gruppi specifici di persone, bambini e familiari”, ha detto. Oggi, però, “ci assumeremo la nostra responsabilità e approveremo questo compromesso, che riteniamo sia stato ottimamente negoziato dalla Spagna, votando a favore”, ha aggiunto. La posizione italiana è stata spiegata dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, a Berlino che, in conferenza stampa con l’omologa tedesca Annalena Baerbock, ha rilevato come l’Italia non ha espresso parere contrario alla proposta della presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue. “Prendere del tempo non vuol dire che si pensa che non si debbano salvare le persone in mare. Noi salviamo persone ogni giorno. Noi siamo contro le organizzazioni che gestiscono i traffici di esseri umani, che come ho detto sono le stesse che trafficano in armi e droga”, ha affermato Tajani, chiarendo che la richiesta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è stata quella di prendere tempo per analizzare al meglio la proposta dal punto di vista giuridico.

“La proposta della presidenza spagnola ha ottenuto un grande sostegno. Stiamo trovando il giusto equilibrio che gli Stati membri sosterranno, e sono sicura che tra pochi giorni avremo anche la decisione formale sull’approccio generale alla proposta sulla crisi”, ha dichiarato Ylva Johansson, commissaria Ue agli Affari interni, nel corso della conferenza stampa finale di Bruxelles. Stando alle parole di Commissione e presidenza spagnola, quindi, si parla di accordo in via di definizione, salvo alcuni dettagli ancora da chiarire. L’opposizione italiana, a quanto si apprende, si giocherebbe su una clausola che riguarda le Ong, per escludere i loro interventi nelle operazioni di salvataggio, che non dovrebbero essere considerate una “strumentalizzazione” quando non hanno “l’obiettivo di destabilizzare l’Unione e uno Stato membro”. L’argomento è stato alla base delle polemiche politiche fra Italia e Germania degli scorsi giorni. Il “problema non è salvare” i migranti nel Mar Mediterraneo, ma “non avere le organizzazioni governative che li raccolgono e li portano in Italia”, ha affermato ancora Tajani a Berlino. L’accordo sul regolamento per la gestione delle crisi, dovrebbe comunque essere trovato a giorni, ha detto il ministro spagnolo Grande-Marlaska, “prima del vertice Ue informale di Granada” del prossimo 6 ottobre. “Non ci sono grandi ostacoli politici all’accordo”, ha ribadito la commissaria Ue agli Affari interni Ylva Johansson, perchè “questa è una decisione che spetta al Coreper”, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati Ue.

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