Il cancelliere tedesco Olaf Scholz in una intervista al “Corriere della Sera” spiega che “Italia, Grecia e gli altri Paesi mediterranei affrontano una sfida enorme, poiché il numero dei rifugiati che arrivano ai loro confini è in aumento. Non possiamo lasciare l’Italia e gli altri Paesi da soli, ma dobbiamo adottare un approccio di solidarietà e responsabilità. La Germania da parte sua è particolarmente colpita dall’immigrazione secondaria: lo scorso anno non solo più di un milione di donne e uomini provenienti dall’Ucraina sono fuggiti nella Repubblica Federale, ma anche 230mila rifugiati provenienti da altri Paesi sono venuti da noi, nonostante non abbiamo un confine esterno dell’Ue”. “Pertanto – continua – abbiamo bisogno di una distribuzione solidale di responsabilità e competenza fra gli Stati membri dell’Ue nonché del rispetto degli standard per chi richiede protezione nelle procedure di asilo e di integrazione negli Stati dell’Ue. Il mio governo è fortemente impegnato in una riforma del Sistema europeo comune d’asilo e a nostro avviso rio richiede ulteriori sforzi a livello comunitario per rendere più efficaci il controllo e la protezione delle frontiere esterne, in modo umano e nel rispetto delle regole vigenti”.
Quanto alla forma esatta delle proposte, “intense discussioni sono in corso a Bruxelles e anche la Germania vi contribuisce. Inoltre, proponiamo di lavorare con i Paesi d’origine e quelli di transito per ridurre In modo sostenibile gli arrivi irregolari e consentire invece vie d’accesso legali. Questo non è in contraddizione con la posizione dell’Italia”. La Germania ha lanciato insieme a nove Paesi, fra cul l’Italia, l’iniziativa del ‘Club di amici’ per estendere il voto a maggioranza alla politica estera e di difesa nella Ue. Il ministro degli Esteri Italiano ha però frenato sull’iniziativa sostenendo che non è una priorità: “L’Unione europea dispone di maggioranze qualificate in gran parte dei settori politici. Ho più volte sottolineato che l’Europa — soprattutto nella prospettiva dell’ampliamento — deve diventare più capace di agire, sia verso l’esterno che verso l’interno, anche attraverso meccanismi decisionali più efficienti. Un’Ue allargata dev’essere un’Ue riformata! In particolare, abbiamo bisogno di più decisioni del Consiglio a maggioranza qualificata in politica estera e fiscale. Continuerò a fare opera di persuasione per convincerli di questo!”, ha concluso Scholz.
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