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Migranti, Piantedosi: “Chiederemo ad Haftar più collaborazione nel fermare le partenze”

Nei giorni scorsi, le forze del generale hanno espulso migliaia di egiziani e li hanno rimpatriati nel loro Paese a piedi e via camion, attraverso i valichi di frontiera terrestri tra i due Paesi

Roma
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L’Italia chiederà al generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica e comandante in capo dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), una “più proficua collaborazione nel fermare le partenze” dei migranti dalla Libia orientale. Lo ha detto oggi il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in una conferenza stampa a Catania. “Al momento i contatti sono finalizzati soprattutto ad un sostegno a quella parte della Libia per quanto riguarda alcuni progetti di sviluppo economico che il generale Haftar ha chiesto. Sicuramente gli chiederemo una più proficua collaborazione nel fermare le partenze adesso è prematuro dire se questo possa mai concretizzarsi con un accordo. Ad oggi non è in agenda”, ha detto il titolare del Viminale.


Nei giorni scorsi, le forze di Haftar hanno espulso migliaia di egiziani e li hanno rimpatriati nel loro Paese a piedi e via camion, attraverso i valichi di frontiera terrestri tra i due Paesi. Fonti libiche hanno riferito al quotidiano panarabo “Al Arab” che gli uomini dell’Lna hanno arrestato migliaia di migranti durante le ultime retate contro i trafficanti di esseri umani a Tobruk e Musaid, nell’est del Paese. In questi stessi luoghi sono state trovate anche delle officine per la fabbricazione di barche di legno per le partenze irregolari via mare verso l’Italia, secondo quanto riferito dallo stesso Lna. Vale la pena ricordare che violenti scontri erano esplosi poco prima al valico di terra di Musaid, tra la Libia e l’Egitto, tra un gruppo di persone provenienti della città di Tobruk e le guardie di frontiera dell’Lna. Le violenze erabo esplose dopo la morte di un bambino della tribù degli Al Haboun, ucciso da colpi di arma da fuoco esplosi dalle guardie di frontiera contro un’automobile sospettata di trasportare un presunto contrabbandiere appartenente alla tribù degli Awlad Ali.

Considerano i primi cinque mesi del 2023, la rotta libica figura al secondo posto per quanto riguarda gli sbarchi in Italia, dietro la Tunisia, con 22.662 arrivi al primo giugno, doppiando il dato di 10.986 migranti sbarcati nello stesso periodo del 2022. Più della metà dei nuovi arrivi dalla Libia giunge dalla Cirenaica, la regione orientale della Libia dominata da Haftar, a sua volta sostenuto dai mercenari del gruppo russo Wagner. Dai barconi salpati dalle coste libiche della Tripolitania sono sbarcati dall’inizio dell’anno a oggi 8.923 migranti, mentre da quelle della Cirenaica 13.506, secondo i dati del Viminale visti da “Agenzia Nova”.

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