Il bilancio delle vittime dell’ultimo naufragio dei migranti al largo delle coste della Tunisia è salito a 20 morti, per la maggior parte cittadini siriani che cercavano di attraversare il Mediterraneo per approdare in Italia. Lo riferisce l’emittente televisiva panaraba “Al Jazeera”, citando un funzionario della protezione civile. La Guardia costiera ha recuperato ieri altri otto corpi, dopo averne rinvenuti 12 venerdì.
Le ricerche per eventuali sopravvissuti o altre vittime sono ancora in corso. A fine di febbraio, nove migranti provenienti da vari Paesi africani sono annegati in un altro naufragio al largo delle coste tunisine. A inizio marzo, i corpi di quattro migranti e rifugiati africani sono stati trovati nella Tunisia orientale: le autorità ritengono che siano morti di freddo o di fame dopo aver attraversato il confine algerino.
L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha affermato che circa 1.300 migranti e rifugiati sono annegati o sono scomparsi nel 2021 sulla rotta del Mediterraneo centrale, rendendola la via migratoria più letale al mondo. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni stima che più di 80 mila migranti e rifugiati siano morti o scomparsi mentre tentavano di compiere il viaggio dal 2014.
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