“Stiamo facendo molti passi in avanti su come inquadrare il fenomeno migratorio, e non solo con il cancelliere tedesco. In Europa c’è oggettivamente un cambio di priorità”. A dirlo è stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al “Forum in masseria”. “Fino a ieri il dibattito in Europa era come gestire i movimenti secondari”, ha aggiunto ricordando che “l’unico modo per gestire il fenomeno è quello del controllo delle frontiere esterne” e “ormai è una visione condivisa dai Paesi europei”.
La terza rata del Pnrr
Sulla terza rata del Pnrr “stiamo facendo un lavoro molto lungo e preciso con la commissione europea: sono stati già verificati gli obiettivi qualitativi e ora siamo alla verifica di quelli quantitativi ma è un lavoro su cui sono assolutamente ottimista, ha detto Meloni. Il presidente del Consiglio ha sottolineato che “stiamo lavorando con la commissione per rivedere alcuni obiettivi del Pnrr per inserire alcuni capitoli del RepowerEu che è molto strategico per noi perché si occupa di sicurezza energetica e fra i grandi obiettivi c’è quello di trasformare la nazione in un hub di approvvigionamento energetico dell’Europa”.
Le riforme
Avendo una prospettiva di legislatura “ho l’occasione di rendere la democrazia italiana più solida e lo Stato più efficiente”, ha aggiunto il premier. “Confido nella responsabilità anche dei partiti di opposizione ma se l’approccio dovesse essere dire ‘no’ a tutto allora chiederemo agli italiani, al referendum, di questa opportunità che stiamo offrendo alla nazione” con le riforme istituzionali.
Il Mes
Il presidente del Consiglio ha poi accennato al Meccanismo europeo di stabilità: “Aprire ora il tema del Mes sarebbe stupido: non ho cambiato idea”, ha affermato, perché “il Mes è una parte di un’insieme di strumenti che vanno discussi nel loro complesso. Non ha molto senso ratificare la riforma del Mes senza sapere cosa contengono le nuove norme sul patto di stabilità e crescita”.
Il conflitto in Ucraina
“Resteremo al fianco di Zelensky fino alla fine”, ha assicurato poi Meloni. “Io voglio che l’Italia sia affidabile, credibile e seria: nel sostenere l’Ucraina non difendiamo solo il diritto di un popolo a essere libero e uno Stato ad essere sovrano. Noi sosteniamo noi stessi”, ha aggiunto rimarcando che “credo si veda che di questa Italia ci si più fidare perché è seria”. Il premier ha sottolineato che “Se gli ucraini si arrendessero o se la Russia vincesse noi avremmo la guerra più vicina a casa nostra. Se non non difendessimo il diritto internazionale avremmo un mondo molto più insicuro perché stabiliremmo che la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte”. Per Meloni “non si può scambiare la parola pace con la parola invasione: l’unica pace possibile è quella che tiene conto del diritto internazionale e difendendo l’Ucraina costruiamo le condizione perché ciascuno si sieda al tavolo della pace”.
Parlando di come l’Italia sia vista all’estero, Meloni ha affermato: “Il ruolo dell’Italia sta cambiando: ho visto un’Italia rassegnata e oggi vedo un’Italia che lavorando con orgoglio e determinazione, a livello di società, sta capendo che c’è uno spazio per tornare ad essere la nazione che siamo. Io rivedo quell’Italia e penso che la rimettiamo in piedi”.
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