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Michel all’Onu: l’Ucraina è una scena del crimine e il colpevole è in sala con noi

"Tutti noi condividiamo una responsabilità. Quella di porre fine alla guerra e di lavorare per la pace. Una pace giusta che rispetti la Carta delle Nazioni Unite e i suoi principi fondamentali, come l'integrità territoriale di una nazione sovrana"

New York
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L’Ucraina è una scena del crimine. A dirlo il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel corso del suo intervento al Consiglio di sicurezza sull’Ucraina durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a New York. “Il colpevole è seduto in questa stessa stanza. Lui sa chi è”, ha detto Michel riferendosi alla Russia. “Il Cremlino sogna di ripristinare il vecchio impero russo. Dopo l’Ucraina, chi sarà il prossimo? Chi sarà il prossimo a soddisfare le fantasie sul passato di Putin? E se la Russia avesse successo in Ucraina, quali altri Paesi sarebbero tentati di copiare le sue azioni?”, ha poi chiesto il presidente del Consiglio europeo. “In questa scena del crimine, abbiamo anche la vittima. L’aggredito, l’Ucraina e tutti gli ucraini, che combattono una battaglia che non hanno iniziato, difendendo il loro Paese da una guerra che non volevano e che proteggono i loro figli da sofferenze che nessuno merita, per salvarli da un altro orrore di questa guerra: il loro rapimento forzato in Russia”, ha poi aggiunto.


“La cosiddetta adozione. In realtà, la deportazione dei bambini. Chiedo a tutti voi compreso il rappresentante russo, potreste sopportare che vostro figlio venga rubato e deportato? Poi costretto a dimenticare la propria famiglia, la propria lingua, la propria terra”, ha continuato Michel. “La cosiddetta ‘rieducazione’ – ha poi concluso, in realtà è un tentativo di genocidio culturale. Difendendo i propri figli, gli ucraini difendono ciò che hanno di più prezioso. Le loro famiglie, il loro futuro, la loro libertà. Ecco perché l’Unione europea è fermamente al fianco dell’Ucraina per difendersi. Finché gli innocenti saranno attaccati, li aiuteremo a difendersi e resteremo al loro fianco, per tutto il tempo necessario”.

Le conseguenze dei crimini russi in Ucraina si estendono a tutto il mondo. A dirlo il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel corso del suo intervento al Consiglio di sicurezza sull’Ucraina durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, a New York. “E le ultime ciniche azioni del Cremlino non fanno che peggiorare le cose. Per esempio, con il ritiro dall’Iniziativa per il grano del Mar Nero, o quando vengono sparati missili contro i silos di grano a Odessa, questi colpiscono anche l’Africa e uccidono i più vulnerabili, distruggendo la vita di milioni di persone”, ha aggiunto Michel. “Cari colleghi, un tragico crimine si sta svolgendo sotto i nostri occhi. E noi siamo i testimoni. Tutti noi. Dobbiamo essere forti al fianco degli aggrediti. Soprattutto qui, nel Consiglio di Sicurezza. È per questo che è nata questa Camera, ed è per questo che siamo qui oggi. Per dire no all’aggressione. Per proteggere la pace, la sicurezza e la cooperazione. Tra i popoli e tra tutte le nostre nazioni”, ha concluso Michel.

Tutto il mondo è testimone dei crimini commessi dalla Russia in Ucraina – ha proseguito il presidente del Consiglio Ue – Su questa scena del crimine ci sono anche i testimoni: tutti noi in tutto il mondo e tutti noi seduti qui, i testimoni in questo Consiglio di sicurezza”, ha detto. “Cosa abbiamo fatto per questo crimine, riguardo questa aggressione? Cosa abbiamo fatto mentre uno dei nostri membri permanenti attaccava il suo vicino? Cosa abbiamo fatto mentre esercitava il suo potere di veto contro ciascuno di noi, contro la Carta delle Nazioni Unite e contro i suoi principi fondamentali?”, ha aggiunto riferendosi all’aula di New York. “Ci riuniamo in quest’aula per una sola e unica ragione: proteggere la pace e la sicurezza per tutti i popoli. A prescindere dal Paese o dal continente in cui vivono. Cari colleghi, le nazioni potenti e responsabili non possono semplicemente chiudere gli occhi di fronte a questi crimini”, ha proseguito Michel.

“Tutti noi condividiamo una responsabilità. Quella di porre fine alla guerra e di lavorare per la pace. Una pace giusta che rispetti la Carta delle Nazioni Unite e i suoi principi fondamentali, come l’integrità territoriale di una nazione sovrana. Una pace giusta, che non potrà mai durare se i crimini resteranno impuniti”, ha poi dichiarato il presidente del Consiglio europeo. “Ecco perché – ha concluso – vorrei parlare direttamente a ciascuno di voi intorno a questo tavolo: in quanto nazioni responsabili, tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere nella costruzione della pace e della stabilità globali. E vorrei rivolgermi in particolare al mio stimato collega cinese. Lei ha messo in guardia la Russia dall’uso di armi nucleari. Ne siamo lieti. Ora andiamo oltre, uniamo le forze per convincere la Russia a porre fine a questa guerra criminale che sta danneggiando così tante persone. Uniamo le forze per convincere la Russia a rispettare i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite”.

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