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Mezza Italia in zona rossa, le regole del decreto Covid in vigore dal 15 marzo al 6 aprile

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Con l’impennata dei contagi da Covid in Italia, con indice Rt a 1.16, 10 fra regioni e province passano in zona rossa da lunedì con nuove regole, divieti e restrizioni in base al decreto Covid appena varato dal governo. Un decreto che blinda la Pasqua e cancella di fatto le zone gialle portandole automaticamente in zona arancione e che sarà in vigore dal 15 marzo al 6 aprile.


Passano in area rossa le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise che restano appunto in area rossa. Tutte le altre regioni saranno in area arancione per gli effetti del decreto legge approvato oggi. Solo la Sardegna resta in area bianca. La Basilicata, invece, sarà in fascia arancione da martedì 16 marzo. Secondo quanto si apprende, la decisione è stata presa dal ministero della Salute a seguito della rettifica dei dati completata stamattina dalla Regione stessa. La novità entrerà in vigore a scadenza della vigente ordinanza, e avrà validità per 15 giorni.

Il provvedimento stabilisce misure di maggiore intensità rispetto a quelle già in vigore, per il periodo compreso tra il 15 marzo e il 6 aprile. Il testo prevede, tra l’altro, per tutto il periodo indicato: l’applicazione, nei territori in zona gialla, delle misure attualmente previste per la zona arancione; l’applicazione delle misure attualmente previste per la zona rossa alle Regioni, individuate con ordinanza del Ministro della salute, in cui si verifichi una incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti, a prescindere dagli altri parametri riferiti al colore della zona; la facoltà per i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano di applicare le misure previste per la zona rossa, o ulteriori motivate misure più restrittive tra quelle previste dal decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, nelle Province in cui si verifichi un’incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100 mila abitanti o nelle aree in cui la circolazione di varianti di Sars-CoV-2 determini alto rischio di diffusività o induca malattia grave.

Si prevede, nei casi di sospensione delle attività scolastiche o di infezione o quarantena dei figli, per i genitori lavoratori dipendenti la possibilità di usufruire di congedi parzialmente retribuiti e, per i lavoratori autonomi, le forze del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, le forze dell’ordine e gli operatori sanitari la possibilità di optare per un contributo per il pagamento di servizi di baby sitting, fino al 30 giugno 2021. Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile 2021, nelle zone gialle e arancioni, sarà possibile recarsi in altre abitazioni private abitate solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno dello stesso Comune. Si potranno spostare al massimo due persone, che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Infine, nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni o Province autonome i cui territori si collocano in zona bianca, si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa. In tali giorni, nelle zone interessate dalle restrizioni, gli spostamenti verso altre abitazioni private abitate saranno possibili solo una volta al giorno, tra le ore 5 e le 22, restando all’interno della stessa Regione.

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