Il presidente russo, Vladimir Putin, vuole “distruggere l’Europa, l’Unione europea”. Tuttavia, “prima di muovere guerra alla Russia, si ha il dovere di tentare di tutto sul piano diplomatico” per risolvere i contrasti con questo Paese. È quanto affermato dall’ex cancelliera tedesca, Angela Merkel, durante l’intervista che ha rilasciato a Berlino ad Alexander Osang, giornalista del settimanale “Der Spiegel”. Si è trattato del primo colloquio con la stampa di Merkel da quando ha lasciato l’incarico di capo del governo federale, l’8 dicembre 2021.
Merkel ha rivelato di essere stata informata a ottobre del 2021 del rischio di un escalation tra Russia e Ucraina, che poi avrebbe condotto al conflitto tra i due Paesi. In particolare, Merkel ha affermato che, durante il vertice del G20 tenuto a Roma il 30 e 31 ottobre dello scorso anno, le agenzie di intelligence degli Stati Uniti avvertirono dell’imminente innalzamento della tensione tra Mosca e Kiev.
C’è “poco da parlare” con il presidente russo per mediare una conclusione della guerra che ha mosso contro l’Ucraina, “decisione catastrofica, fatale” anche per il suo stesso Paese. In questo modo, l’esponente dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) ha risposto a Osang che le chiedeva se intendesse tenere o avesse tenuto un colloquio con Putin per discutere della conclusione della guerra nell’ex repubblica sovietica. Al riguardo, Merkel ha aggiunto che tale conversazione non potrebbe avvenire “senza parlare con l’Ucraina”. Da Kiev, ha quindi evidenziato l’ex cancelliera, “non mi è giunto alcun desiderio” per tentare una mediazione con il titolare del Cremlino. Merkel ha, infine, osservato: “Certe cose non si rendono pubbliche”.
L’ex cancelliera tedesca ha rivendicato il “no” che, durante il vertice della Nato tenuto a Bucapest nel 2008, oppose all’ingresso dell’Ucraina nel Piano di azione per l’adesione all’Alleanza atlantica. Al riguardo, Merkel ha affermato che allora l’Ucraina “non era quella che conosciamo oggi”, era “politicamente molto divisa” e il percorso delle riforme nel Paese non era soddisfacente. L’esponente dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) ha aggiunto che era molto convinta di come l’ex repubblica sovietica dovesse continuare ad avanzare verso la democrazia. Merkel ha poi evidenziato come, ponendo il veto all’avvio del processo di adesione dell’Ucraina alla Nato, non volesse “provocare ulteriormente” il presidente russo, Vladimir Putin. L’ex cancelliera ha inoltre sottolineato come l’Ucraina fosse “un Paese governato dagli oligarchi”, a elevata corruzione. Pertanto, “non si poteva semplicemente dire domani vi accogliamo nella Nato”. Ora, ha affermato Merkel, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “combatte in maniera incredibilmente coraggiosa” contro questo fenomeno. L’ex cancelliera ha dichiarato che per questi motivi nel 2008 era “assolutamente contraria” all’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica. L’obiettivo era “evitare un’escalation” tra la Nato e la Russia. Allo stesso tempo, Merkel ha ribadito che “non si può aderire dall’oggi al domani” al Patto atlantico. L’entrata di un Paese nella Nato è, infatti, “un processo”. Nel caso dell’avvio dell’adesione dell’ex repubblica sovietica all’Alleanza atlantica, “sapevo che presidente Putin non avrebbe fatto del bene all’Ucraina”, ha dichiarato l’esponente della Cdu.
Merkel ha dichiarato di non aver “mai” creduto che Putin possa “cambiare attraverso il commercio” tra i rispettivi Paesi. Il riferimento è alla politica del “cambiamento mediante il commercio”, attuata dalla Germania nei confronti della Russia negli ultimi decenni. Il principio è promuovere l’apertura di Mosca all’Occidente e alla liberaldemocrazia mediante la promozione delle relazioni economiche e commerciali con la Germania. A seguito della guerra mossa da Putin all’Ucraina, tale politica è oggetto di severe critiche in Germania come altrove. Merkel ha osservato che “l’Europa e la Russia sono vicini: quando i rapporti non vanno sul piano politico, le relazioni economiche sono utili e non possono essere ignorate, né potranno esserlo in futuro”.
L’invasione russa dell’Ucraina è stata “una cesura”. Interrogata su come si sentisse, Merkel ha risposto: “Personalmente, molto bene”. L’esponente dell’Unione cristiano-democratica (Cdu) ha aggiunto che pensava di trascorrere diversamente il tempo successivo alla fine della sua vita politica. Tuttavia, ha evidenziato Merkel, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è stata “una cesura”, da cui è stata “impressionata”. Non vi è “assolutamente nessuna giustificazione, nessuna scusa” per l’attacco della Russia contro l’Ucraina, “brutale, in violazione del diritto internazionale” ha detto ancora.
La Russia ha commesso “un grande errore” muovendo guerra all’Ucraina. Per l’esponente dell’Unione cristiano-democratica (Cdu), l’attacco russo contro l’Ucraina è “inaccettabile” e “un’oggettiva violazione dell’intero ordinamento del diritto internazionale”, nonché una rottura della convivenza pacifica in Europa. L’accordo di Minsk “non soddisfa tutti gli interessi” dell’Ucraina, ma le ha fatto guadagnare tempo, portando “tranquillità” al tempo della sua conclusione e permettendo al Paese di svilupparsi “per come è oggi”. L’ex capo del governo federale ha definito “impressionanti il coraggio e la passione” con cui gli ucraini e il loro presidente, Volodymyr Zelensky, combattono per il loro Paese.
Leggi anche altre notizie su Nova News
Seguici sui canali social di Nova News su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram