Meloni in Libia: “L’Italia conferma di volere diventare l’hub energetico dell’Europa”

L'intesa firmata oggi tra l'Eni e la Noc "rilancia una serie di iniziative per garantire energia ai cittadini libici e maggiori flussi energetici verso l'Europa" a conferma di un progetto "che l'Italia sta portando avanti"

Con le intese raggiunte oggi in Libia, l’Italia conferma il suo progetto di divenire un “hub di approvvigionamento energetico” per tutta l’Europa. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa tenuta a Tripoli assieme al premier del governo di unità nazionale della Libia, Abdulhamid Dabaiba.

L’intesa firmata oggi tra l’Eni e la Noc “rilancia una serie di iniziative per garantire energia ai cittadini libici e maggiori flussi energetici verso l’Europa” a conferma di un progetto “che l’Italia sta portando avanti, di fare del nostro paese un hub di approvvigionamento energetico per l’intera Europa”. Si tratta di aiutare l’Europa sotto il profilo delle forniture energetiche in un momento di difficoltà, per restituire e dare un profilo più strategico al ruolo della nostra nazione”, ha detto Meloni.

Quella energetica è d’altro canto una “cooperazione antica e solida” tra i due Paesi, “uno dei contributi più significativi che si possano dare alla stabilizzazione e alla crescita della Libia”. “L’Eni è presente nel paese dal 1959”, ha proseguito il presidente del Consiglio ringraziando l’amministratore delegato Claudio Descalzi per la presenza a Tripoli. La compagnia “ha contribuito a una parte importante dello sviluppo economico della Libia. Oggi, grazie al Green stream condividiamo anche uno strumento fondamentale per favorire il processo di diversificazione delle fonti energetiche. E la firma dell’intesa tra Eni e Noc è un passaggio storico nella lunga cooperazione bilaterale”, ha detto Meloni.

Meloni: “Il dossier immigrazione è centrale nella cooperazione Italia-Libia”
L’Italia conferma la necessità di collaborare con la Libia per arginare i flussi di migrazione irregolare, ancora alti nonostante gli sforzi compiuti dalle parti, ha detto Meloni. Quello della “cooperazione in tema di contrasto ai flussi di migrazione irregolare è un dossier centrale” nei rapporti bilaterali. “Nonostante gli sforzi delle autorità libiche e quelli compiuti dal governo italiano, i numeri rimangono alti”, ha detto Meloni segnalando che dalla Libia arriva oltre il 50 per cento dei migranti in Italia. “Si devono intensificare gli sforzi contro il traffico e la tratta degli esseri umani”, ha sottolineato il presidente del Consiglio ribadendo “chiaramente” l’impegno di “assicurare un trattamento umano” alle persone coinvolte. Roma continua ad assicurare il proprio impegno accanto al governo libico, anche “se non è un tema che riguarda esclusivamente l’Italia e la Libia, ma deve riguardare l’Unione europea, la cooperazione europea verso il Nord Africa. Il modo più strutturale per affrontare le migrazioni è consentire alle persone di crescere e di prosperare”.

Meloni: “La Libia è una priorità per la stabilità nel Mediterraneo”
Aver scelto la Libia come meta di una delle prime visita istituzionali è prova del ruolo “prioritario” che il Paese riveste per l’Italia e per l’Europa, ha sottolineato il presidente del Consiglio. “La Libia è una priorità per l’Italia, per la stabilità del mediterraneo, per la sicurezza italiana e per alcune delle grand sfide che l’Europa si trova ad affrontare, come quella della crisi energetica”.

“L’Italia ribadisce la propria disponibilità ad accompagnare il percorso di stabilizzazione politica in Libia”, ha affermato Meloni. “Abbiamo ribadito la piena disponibilità italiana a favorire il legittimo percorso per celebrare elezioni e arrivare a stabilizzare il quadro politico libico”, ha detto Meloni. Un obiettivo “indispensabile” anche per far sprigionare “l’alto potenziale” contenuto “nel partenariato bilaterale”. Il governo italiano, ha proseguito Meloni, “apprezza l’impegno del premier Dabaiba a celebrare elezioni il prima possibile, auspicando che l’impegno possa tradursi rapidamente in programmi e azioni concrete, con la mediazione delle Nazioni Unite”. Per l’Italia, fermo restando il “pieno rispetto della sovranità libica”, un “ampio compromesso politico militare possa aiutare a sbloccare l’attuale situazione di stallo”.

Sul dossier libico il governo italiano continuerà a lavorare per tenere compatta la comunità internazionale ed evitare il rischio che “influenze esterne” possano destabilizzare il quadro politico, ha sottolineato Meloni. L’Italia continuerà a lavorare soprattutto per costruire una “maggiore unità di intenti della comunità internazionale” sul dossier libico, ha detto il presidente del Consiglio, rimandando all’importanza di “evitare il rischio che alcune influenze esterne lavorino per destabilizzare il quadro piuttosto che per favorirlo”.

L’apertura in tempi rapidi dei lavori sull’aeroporto di Tripoli è condizione fondamentale per recuperare la piena cooperazione tra Italia e Libia, ha poi sottolineato Meloni. “La Libia è un mercato strategico per le nostre aziende. Vale per l’energia ma anche per le infrastrutture, dove molti sono i dossier aperti. È molto importante iniziare il prima possibile i lavori sull’aeroporto internazionale di Tripoli perché avere standard di sicurezza adeguati significa poter ripristinare voli diretti, condizione fondamentale per collegare i nostri Paesi”, ha detto Meloni. Con Dabaiba, ha aggiunto, “abbiamo discusso di come superare le impasse del passato e recuperare la cooperazione a 360 gradi”.


 

Dabaiba: “La visita di Meloni conferma la serietà dell’Italia”
La visita in Libia della delegazione italiana di alto livello “conferma la serietà dell’Italia quale partner del popolo libico nel preservare la pace e impedire il ritorno della guerra”, ha dichiarato Abdulhamid Dabaiba. Secondo Dabaiba, la relazione tra la Libia e l’Italia “è caratterizzata da fattori di comunanza e ciò è segno della forte amicizia tra i due Paesi”. Dabaiba ha affermato di aver espresso al presidente Meloni “l’apprezzamento per gli sforzi diplomatici in seno all’Unione europea e gli ampi contatti che lei mantiene con i Paesi vicini alla Libia per sostenere stabilità e il consenso regionale sulla Libia per la stabilizzazione del nostro Paese”. Questa stabilizzazione “porterà alla conclusione della fase di transizione e verso una fase di stabilità e mediante un processo elettorale trasparente e onesto”, ha aggiunto Dabaiba.

Oggi “vediamo una postura italiana chiara che ha posto in cima alle sue priorità la situazione nel Mediterraneo”, ha continuato. “Ho assicurato a Meloni fiducia nel lavorare in questa direzione, soprattutto in merito agli sforzi per colmare le opinioni dei Paesi interessati e sostenere la pace in Libia”, ha aggiunto il premier libico. Il premier del governo di Tripoli ha sottolineato che è stato inoltre concordato che comitati tecnici abbiano “l’opportunità e tempo per parlare dei dettagli degli accordi firmati da i due Paesi”, come il trattato di amicizia del 2008 e l’accordo bilaterale del 2017.

“Oggi ho discusso sui temi di interesse comune, di sviluppo e della cooperazione in campo energetico, del contrasto all’immigrazione e in merio alla collaborazione economica tra i due Paesi”, ha affermato il primo ministro del Governo di unità nazionale della Libia. Il premier Dabaiba ha affermato di aver discusso con Meloni il sostegno agli sforzi della Missione di supporto delle Nazioni Unite alla Libia (Unsmil) e all’inviato speciale dell’Onu, Abdoulaye Bathily.

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