Gli sforzi delle nazioni dell’Ue interessate a fornire un sostegno concreto all’Italia dovrebbero concentrarsi nel costruire soluzioni strutturali al fenomeno migratorio. Lo ha scritto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una lettera indirizzata al cancelliere tedesco Olaf Scholz. Meloni ha citato, per esempio, alla necessità di lavorare “sull’iniziativa Ue con i Paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella da tempo in essere con la Turchia”. La premier si è augurata “che gli esatti contorni di queste iniziative del tuo governo potranno essere meglio chiariti, e sarò lieta di discutere di persona della questione alla prima occasione utile, a partire dal Vertice della Comunità politica europea e dal Consiglio europeo di Granada il prossimo 5 e 6 ottobre”.
Il governo italiano è impegnato in prima linea nel fare fronte ad una pressione migratoria eccezionale. Tale impegno, ha spiegato Meloni, si esprime sia sul fronte interno per dare il massimo sostegno alle regioni italiane più coinvolte, a partire dall’Isola di Lampedusa, sia su quello internazionale, dove abbiamo moltiplicato i contatti, da ultimo a New York, con i Partner internazionali ed i Paesi di origine e transito nonché con le Istituzioni e gli Stati membri Ue. Particolarmente importanti, ha aggiunto la premier, “sono stati la visita della Presidente della Commissione europea von der Leyen a Lampedusa lo scorso 17 settembre e i progressi concreti nell’attuazione del Memorandum d’intesa Ue-Tunisia che ne sono scaturiti”.
“Ho appreso con stupore” che la Germania, in mondo non coordinato con il governo italiano, “avrebbe deciso di sostenere con fondi rilevanti organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza ai migranti irregolari sul territorio italiano e in salvataggi nel Mare Mediterraneo” ha scritto ancora. “Entrambe le possibilità suscitano interrogativi. Innanzitutto, per quanto riguarda l’importante e oneroso capitolo dell’assistenza a terra è lecito domandarsi se essa non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia”, ha scritto Meloni. Inoltre, ha aggiunto la premier, “è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l’Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”.
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