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Meloni a Scholz: “Italia lasciata sola ad affrontare la crisi migratoria, serve una gestione europea”

“Il tema è difendere i confini esterni, combattere la tratta di esseri umani e favorire un’immigrazione legale, coinvolgendo le nazioni di transito e origine”, ha affermato il presidente del Consiglio nella conferenza stampa con il cancelliere tedesco

Roma
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L’Italia rivendica “la solitudine” con cui negli ultimi mesi ha affrontato la questione migratoria e lo fa proprio rivolgendosi alla Germania con cui, più di una volta, ci sono state delle frizioni sull’operato delle navi delle Ong tedesche nel Mediterraneo. Sono parole chiare quelle che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affermato durante le dichiarazioni rilasciate alla stampa al termine dell’incontro con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Parole chiare, ma non di scontro, visto che l’obiettivo del governo è quello di portare più Paesi possibile dalla parte dell’Italia in vista del Consiglio europeo di fine giugno. Quello dei migranti è stato il punto centrale della conferenza stampa.


“Con il cancelliere abbiamo parlato di come in solitudine l’Italia da mesi corre in lungo e largo per il Mediterraneo” per cercare di salvare migranti e garantire il diritto internazionale, ha detto Meloni, secondo cui “c’è una congiuntura sfavorevole di fronte alla quale l’Italia fa un lavoro straordinario”, ma la “grande sfida” secondo il presidente del Consiglio è “fare quel lavoro insieme”, e farlo a livello europeo. In questo senso si inserisce l’annuncio confermato da Meloni della visita congiunta che domenica effettuerà in Tunisia con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro olandese Mark Rutte. “La Commissione europea gioca un ruolo fondamentale. La presenza della presidente von der Leyen e di due capi di governo di Paesi europei è un segnale importante. Andremo lì con un pacchetto di iniziative di cooperazione e sostegno che pensiamo sarà propedeutico per chiudere un accordo con l’Fmi”, ha detto Meloni.

Il “modello Tunisia”, tuttavia, secondo Meloni può essere esteso a tutti i Paesi di partenza e di transito dei migranti. “È importante un nuovo Patto europeo di migrazione e asilo, ma è importante dare attenzione alle istanze dei Paesi di origine e transito”, ha aggiunto il premier. “In vista del Consiglio europeo credo che sia il caso di lavorare in un quadro più generale, e credo che sia utile – come l’Italia sta facendo – lavorare anche con la Commissione europea”, ha detto Meloni. “La sfida non è parlare solo di come intendiamo trasferire i migranti europei da una nazionale all’altra, ma come gestire i movimenti primari”, ha detto la premier. “Il tema è difendere i confini esterni, combattere la tratta di esseri umani e favorire un’immigrazione legale, coinvolgendo le nazioni di transito e origine”, ha aggiunto Meloni. Secondo il cancelliere tedesco, l’immigrazione è un tema importante per la Germania, l’Italia e l’Europa, e per questo motivo si è detto fiducioso “che troveremo una risposta comune europea sul tema dei rifugiati” e delle politiche di asilo. Scholz ha osservato come sarebbe opportuno gestire l’immigrazione con “corridoi legali per personale qualificato”, ma “chi non ha diritto a rimanere deve tornare nel proprio Paese”.

Oltre ai dossier europei, Meloni e Scholz hanno ovviamente parlato di cooperazione bilaterale a livello politico e industriale ed è stata proprio la premier ad annunciare che si punta ad adottare al vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro fine anno il Piano d’azione, l’accordo che servirà a favorire la cooperazione “sia in ottica bilaterale, sia in termine di coordinamento delle posizioni in ambito europeo e internazionale”. Meloni ha parlato del fitto rapporto economico-commerciale fra Italia e Germania, testimoniato da due importanti sviluppi, ovvero il recente “accordo industriale fra Ita e Lufthansa”, definito “una testimonianza” della convergenza strategica dei reciproci interessi nazionali, e il progetto SoutH2 Corridor, il corridoio dell’idrogeno “che collegherà i sistemi di Italia, Austria e Germania”, rendendoli un punto di collegamento fra il Mediterraneo e l’Europa centrale. Sviluppare progetti simili è possibile, ha spiegato Scholz, perché “l’Italia è un partner affidabile e importante” e ha espresso la piena solidarietà della Germania per le “disastrose inondazioni” in Emilia-Romagna. Il cancelliere ha ricordato che due anni fa anche in Germania c’è stata una catastrofe simile “e quindi possiamo ben capire come si sentono gli interessati”, anche nella prospettiva della ricostruzione.

Immancabile e doveroso il passaggio relativo all’Ucraina. Secondo Scholz, l’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato radicalmente il contesto di sicurezza in Europa – questione che passa anche dal completamento della procedura di adesione della Svezia al vertice della Nato di Vilnius previsto a luglio – ed è importante concordare su come reagire a “questa svolta epocale”. La compattezza dell’Ue è cruciale, e il presidente russo Vladimir Putin “ci ha sottostimato”. Italia e Germania sostengono insieme l’Ucraina sotto tutti i punti di vista, ha spiegato Scholz, “fino a quando sarà necessario”. Una posizione pienamente condivisa da Meloni che, anzi, ha voluto “fare i complimenti al cancelliere Scholz” per le sue recenti parole a sostegno della difesa dell’Ucraina. “Difendere la sovranità e la libertà degli ucraini è fondamentale per difendere i valori fondanti dell’Europa. Sosterremo l’Ucraina sinché sarà necessario. Lavoriamo per la pace, ma la pace deve essere giusta”, ha detto Meloni.

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