Almeno 87 persone sono morte e 136 sono rimaste ferite nel vasto incendio scoppiato durante una cerimonia nuziale nella città di Al Hamdaniya, nel governatorato di Ninive, nell’Iraq nord-occidentale, a causa di un incidente legato alla presenza di fuochi pirotecnici. Lo ha riferito la protezione civile irachena, precisando che le fiamme sono dilagate nella sala in cui si celebravano le nozze, provocando crolli parziali malgrado l’intervento dei vigili del fuoco.
Secondo l’agenzia di stampa irachena “Shafaq”, il primo ministro, Mohammed Shia al Sudani, ha esortato i ministri dell’Interno e della Sanità ad adottare le misure necessarie per assistere i feriti e le famiglie delle vittime. In un comunicato della Direzione della difesa civile, inoltre, si legge che la sala in cui si celebravano le nozze era rivestita da “pannelli Ecobond”, la cui combustione ha generato l’emissione di gas tossici, che hanno contribuito ad aggravare il bilancio delle vittime. Un’inchiesta è stata aperta per individuare la dinamica dei fatti e per stabilire se i materiali utilizzati per il rivestimento della sala fossero in linea con gli standard di sicurezza. Intanto, il ministero della Sanità del Governo regionale del Kurdistan iracheno ha annunciato l’invio di aiuti sanitari al governatorato di Ninive.
Il primo ministro dell’Iraq, ha proclamato inoltre tre giorni di lutto su tutto il territorio nazionale per esprimere il cordoglio per le vittime. Lo ha riferito l’agenzia di Stampa irachena “Shafaq”. Intanto, è stato aggiornato il bilancio dell’incendio, che, secondo il comandante delle operazioni sul posto, il generale Abdullah Ramadan al Jubouri, è di 87 morti e 136 feriti. Al Jubouri, inotlre, ha spiegato che 15 feriti sono stati trasferiti negli ospedali del governatorato di Erbil, altri 20 in quello di Dohuk, mentre 101 sono attualmente ricoverati a Mosul. Il generale ha precisato di aver ricevuto una telefonata da Sudani, che lo ha esortato ad aprire un’inchiesta sull’accaduto e lo ha incaricato di dirigere le operazioni sul posto. Da parte sua, il consigliere ministro dell’Interno iracheno, il generale Saad Maan, ha dichiarato che, secondo fonti medico-legali, nell’incendio sono morte 93 persone e altre 100 sono rimaste ferite, sottolineando che tale bilancio non è definitivo. Maan, inoltre, ha escluso che si sia trattato di un incendio doloso, imputando l’incidente al mancato rispetto delle misure di sicurezza, inclusa la presenza di fuochi pirotecnici in un ambiente chiuso. Intanto, il ministro dell’Interno, Abdul Amir Al Shammari, ha ordinato la costituzione di una commissione di inchiesta guidata dal direttore dell’intelligence e dell’antiterrorismo di Ninive.
Come ha osservato l’emittente panaraba di proprietà saudita “Al Arabiya”, sul bilancio delle vittime sono circolate sin dalle prime ore dell’alba notizie contrastanti. Inizialmente, fonti locali parlavano di 120 morti e oltre 200 feriti, ma il portavoce del ministero della Sanità dell’Iraq, Saif al Badr, ha reso noto che il bilancio ufficiale è attualmente di 87 vittime e 93 feriti, come annunciato dal comandante Al Jubouri.