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Marocco: sale a 2.681 il bilancio delle vittime del sisma, i feriti sono almeno 2.501 feriti

Le autorità marocchine hanno finora accettato il sostegno di Spagna, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito

Rabat
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© Agenzia Nova - Riproduzione riservata

È salito a 2.681 morti e 2.501 feriti il bilancio del devastante terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito le regioni centrali del Marocco lo scorso 8 settembre. Lo ha riferito il ministero dell’Interno del Marocco in un comunicato, spiegando che la provincia più colpita, quella di Al Haouz, ha registrato finora 1.591 vittime. Le altre aree più colpite sono quelle di Taroudant con 764 vittime e Chichaoua con 202. Nel frattempo, continuano senza sosta le ricerche di eventuali sopravvissuti al sisma e in alcuni villaggi di montagna, dove è più difficile l’accesso dei soccorsi, si scava ormai a mani nude.


La scossa è stata registrata dai sismografi alle 23:11 di venerdì, 8 settembre, e l’epicentro è stato localizzato al centro del Paese, a 16 chilometri dal villaggio Tata N’Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. Il movimento ondulatorio è durato circa 30 secondi. La scossa ha fatto tremare Agadir, Rabat, Casablanca, provocando danni in un raggio di oltre 400 chilometri ed è stata avvertita anche in Algeria, Spagna e Portogallo. Secondo i media marocchini, si tratta del sisma più potente che abbia mai colpito il Regno.

Le autorità marocchine hanno finora accettato il sostegno di Spagna, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito per far fronte alle conseguenze del devastante terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito le regioni centrali del Paese lo scorso 8 settembre. Lo ha riferito il ministero dell’Interno in un comunicato, chiarendo di aver accettato l’aiuto offerto solo da quattro Paesi “in questa fase specifica”.

“Nell’ambito di un approccio coerente con gli standard internazionali in tali circostanze, le autorità marocchine hanno effettuato una valutazione precisa delle esigenze sul posto, tenendo conto che la mancanza di coordinamento in tali situazioni potrebbe essere controproducente”, ha spiegato il ministero. In ogni caso, il governo non esclude di chiedere aiuto ad altri Paesi, se necessario: “Con l’avanzamento delle operazioni di intervento, la valutazione dei possibili bisogni potrebbe evolversi, il che consentirebbe di sfruttare le offerte di sostegno presentate da altri paesi amici, secondo le esigenze specifiche di ogni fase”.

Il ministero ha inoltre ricordato che re Mohammed VI, durante una sessione di lavoro presieduta lo scorso 9 settembre, ha espresso il ringraziamento del Marocco “ai Paesi amici e fraterni che hanno dimostrato la loro solidarietà con il popolo marocchino”. Anche l’Italia, tramite il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, si è detta pronta ad inviare squadre di soccorso. Da parte sua, la Francia ha annunciato che stanzierà 5 milioni di euro alle organizzazioni non governative attive nei soccorsi in Marocco.

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