L’ex premier della Malesia Mahathir Mohamad ha deciso di candidarsi nuovamente, all’età di 97 anni, per un seggio in parlamento in occasione delle prossime elezioni generali. Lo ha annunciato lo stesso leader del partito di opposizione Pejuang in occasione di una conferenza stampa, senza tuttavia rendere nota la sua eventuale disponibilità a guidare il governo in caso di vittoria elettorale. “Non abbiamo ancora deciso chi sarà primo ministro, perché questo sarà rilevante solo se vinceremo”, ha spiegato Mahathir. Classe 1925, Mahathir è stato eletto la prima volta in parlamento nel 1964 e ha guidato due volte il governo malesiano, la prima volta per 22 anni di seguito tra il 1981 e il 2003 e la seconda a partire dal 2018, quando aveva 92 anni. È considerato in patria il protagonista del rapido sviluppo economico e sociale che la Malesia ha conosciuto negli anni Ottanta. Quest’anno è stato ricoverato in ospedale per problemi cardiaci, ma oggi Mahathir si è detto convinto che le condizioni di salute gli consentiranno di difendere il proprio seggio in parlamento.
Ieri, intervistato dal quotidiano “Nikkei”, l’ex premier ha tuttavia detto anche di ritenere che l’Organizzazione nazionale dei malesi uniti (Umno), storica formazione conservatrice del Paese e primo partito della coalizione di governo uscente, conseguirà una netta vittoria alle elezioni anticipate che si terranno nel Paese, dopo lo scioglimento del parlamento annunciato ieri dal capo del governo Ismail Sabri Yaakob. Secondo Mahathir, l’Umno ha “ottime possibilità di vittoria, perché ha molto denaro”. L’Umno ha governato la Malesia sin dalla sua indipendenza nel 1957, con la sola eccezione di un periodo di due anni seguito proprio alle elezioni del 2018. L’ex premier ritiene però che le prossime elezioni non basteranno a risolvere il problema della frammentazione politica che affligge il sistema parlamentare malesiano.
“Ci saranno tensioni interne (alla prossima maggioranza di governo), perché sono certo che non vogliano far continuare l’attuale primo ministro” Ismail, ha dichiarato Mahathir. Ismail è in rotta da mesi con il presidente dell’Umno Ahmad Zahid Hamidi in merito alle tempistiche delle elezioni, e diversi analisti ritengono che tra i due si giungerà a uno scontro diretto per la guida del partito e del prossimo esecutivo. La carica di primo ministro farebbe gola anche all’ex premier Ahmad Zahid, altro esponente di primo piano dell’Umno che è stato recentemente assolto da 40 capi d’imputazione per corruzione, ma su cui pendono ancora altri capi d’accusa. Secondo l’ex premier Mahathir, dallo scontro di potere interno all’Umno potrebbe però emergere vincitore una quarta figura: quella del vicepresidente del partito, Moahamad Hasan, che sarebbe “il meno compromesso sul piano giudiziario”.
Il primo ministro della Malesia, Ismail Sabri Yaakob, ha annunciato lo scioglimento del Parlamento durante un messaggio televisivo straordinario rivolto ai cittadini nel pomeriggio di lunedì 10 ottobre, aprendo l’iter formale che porterà il Paese a elezioni anticipate. Nel suo messaggio televisivo, Ismail ha spiegato di aver già ricevuto il via libera del re Sultan Abdullah Ri’ayatuddin, che ha ricevuto il premier la scorsa settimana e col quale ha avuto un nuovo colloquio domenica. “Con questo mio annuncio, il mandato è restituito ai cittadini”, ha dichiarato Ismail, precisando che lo scioglimento del parlamento ha effetto immediato. “Il mandato dei cittadini è il giusto viatico per dare stabilità politica al Paese e creare un governo che sia forte, solido e rispettato a seguito delle 15me elezioni generali”, ha dichiarato il premier.
Ismail resisteva da settimane alle pressioni di diverse formazioni politiche della maggioranza – primo tra tutti il suo stesso partito, l’Umno – che chiedevano di accelerare il ritorno alle urne, nel tentativo di dar vita a un esecutivo più compatto e con una maggioranza più ampia. Diversi partiti di opposizione hanno già reagito all’annuncio odierno contestando invece il primo ministro, per aver deciso di portare il Paese alle urne durante la delicata stagione dei monsoni e in un contesto di forte incertezza economica globale. I leader dell’opposizione – Anwar Ibrahim, leader della coalizione progressista “Patto della speranza” e Muhyiddin Yassin, dell’Alleanza nazionale – hanno però affermato di essere pronti a misurarsi con le urne.
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