L’Ucraina è pronta a fare causa a Polonia, Ungheria e Slovacchia, che hanno prorogato il divieto all’importazione di prodotti agricoli ucraini. Lo ha dichiarato il viceministro per lo Sviluppo economico, il Commercio e l’Agricoltura ucraino, Taras Kachka, in un’intervista al portale “Politico”. “Questi divieti arbitrari sono ridicoli. Penso che l’Ungheria stia facendo una dichiarazione politica con cui vuole bloccare il commercio con l’Ucraina”, ha affermato Kachka. Venerdì scorso è scaduto il divieto temporaneo deciso dalla Commissione Ue per Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria. Bruxelles non ha prorogato il divieto, ma Varsavia, Budapest e Bratislava hanno deciso di agire autonomamente per tutelare i propri agricoltori. Non solo, ma mentre la Slovacchia si è limitata a prorogare il divieto all’import di grano, frumento, colza e semi di girasole, la Polonia ha incluso nel divieto la farina e il mangime. L’Ungheria si è spinta oltre e ha esteso il divieto ad altri 25 prodotti agricoli, inclusa la carne.
La Bulgaria aveva segnalato già giovedì scorso di non avere intenzione di prorogare il divieto alle importazioni cerealicole dall’Ucraina. La Romania, invece, attende la presentazione di un piano di azione ucraino per ovviare ai problemi legati a queste importazioni nei Paesi limitrofi prima di prendere una decisione. “E’ importante dimostrare che queste azioni sono sbagliate da un punto di vista giuridico ed è per questo che domani avvieremo una procedura”, ha spiegato il viceministro, per il quale Kiev è pronta a fare causa a Polonia, Slovacchia e Ungheria presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Omc).
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