Tom Andrews, relatore delle Nazioni Unite per i diritti umani nel Myanmar, ha avvertito che lo schieramento dei militari nelle strade delle principali città del Paese, e gli inviti a nuove proteste da parte degli attivisti che manifestano da giorni contro il golpe militare rischiano di innescare una spirale di violenza in quel Paese. Riferendosi all’afflusso di truppe e veicoli blindati a Yangon, capitale commerciale del Myanmar, Andrews ha dichiarato che “in passato, simili movimenti di truppe hanno preceduto uccisioni, sparizioni e arresti su basta scala”.
“Sono terrificato che la confluenza tra questi sviluppi – la pianificazione di nuove proteste di massa e la convergenza di truppe – possa condurre sul baratro di nuovi e maggiori crimini contro il popolo di Myanmar da parte delle forze armate”. Gli oppositori della giunta militare birmana che ha assunto il potere dopo il golpe dello scorso primo febbraio hanno indetto nuove manifestazioni per oggi, 17 febbraio, nonostante i divieti di assembramento e i coprifuoco decretati dalla giunta nei principali centri urbani del Paese.
Blindati nelle strade in Myanmar
Le forze armate del Myanmar hanno schierato veicoli blindati nelle strade della capitale commerciale del Paese, Yangon, a partire dallo scorso 15 febbraio, e istituito un blackout notturno di internet, dopo le proteste proseguite per giorni in quella ed altre città contro il golpe militare dello scorso primo febbraio. La giornata di oggi segna due settimane dalla deposizione del governo eletto di Aung San Suu Kyi, e la scadenza legale per l’approvazione da parte della magistratura dei capi d’accusa rivolti contro Suu Kyi al momento del suo arresto. Le forze armate si preparano ad ulteriori proteste: nel Paese si sono susseguite manifestazioni ininterrotte dal 6 febbraio, nonostante il coprifuoco e i divieti di assembramento varati nelle principali città birmane. Ieri, 14 febbraio, l’ambasciata Usa a Yangon ha sollecitato i cittadini Usa nella città a rimanere in casa tra le ore 20 e le 4 del mattino, citando “indicazioni di movimenti militari”. Il fornitore norvegese di servizi di telecomunicazioni Telenor, attivo nel Myanmar, ha comunicato d’aver ricevuto direttive dalla giunta di bloccare l’accesso ad Internet per un periodo non meglio precisato; l’ambasciata Usa ha fatto riferimento a possibili blocchi di Internet tra l’una e le 9 del mattino.
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