Lombardia 2023: a Milano scendono in campo i leader degli schieramenti. Tra i temi unità, autonomia e sicurezza

Il centrodestra, a sostegno del presidente uscente Attilio Fontana, ha schierato i vertici dei rispettivi partiti, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Maurizio Lupi

Foto Imagoeconomica

Mancano cinque giorni alle elezioni regionali in Lombardia e oggi è stata la giornata in cui a Milano si sono mossi i “Big” dei rispettivi schieramenti: il centrodestra, a sostegno del presidente uscente Attilio Fontana, ha schierato i leader dei rispettivi partiti, dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Maurizio Lupi. Il centrosinistra, con il Pd ancora impegnato con il congresso, ha visto oggi arrivare a Milano il capo politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Già da ieri in Lombardia a sostenere il candidato Pierfrancesco Majorino. Dal campo del centrodestra tutti i leader hanno dato le loro rassicurazioni: normale che ci siano dibattiti, ma “c’è un ottimo clima e una forte coesione” nella maggioranza, ha detto Giorgia Meloni. “Tenteranno ancora di dividerci, di presentare la sfida di domenica e lunedì come una competizione interna al centro-destra. Ma non ci riusciranno”, ha rimarcato Berlusconi (definito da Meloni “il miglior ministro degli esteri che l’Italia abbia mai avuto” il quale ha, a sua volta, ricambiato dicendo (“ho avuto Giorgia Meloni nel governo e mi sono affezionato a lei. È una persona di una capacità assoluta”) mentre Salvini ha parlato di “Cento giorni di governo con alleati anzi con amici, amici perché Maurizio, Silvio e Giorgia sono amici non solo colleghi di lavoro”.

Nel centrosinistra Conte ha fatto sentire il suo appoggio a Majorino dicendo che “sta interpretando bene il suo ruolo”, “sta procedendo sulla strada giusta”, ha detto commentando la lista di nomi che ieri l’europarlamentare dem ha presentato come persone che vorrebbe vicine in caso di vittoria, “nomi di personalità che sono per lo più espressione della società civile, di mondi dell’associazionismo civico e direi persone particolarmente qualificate”, però, ha sottolineato l’ex premier, l’accordo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle “è stato possibile perché sono stati disponibili a confrontarsi con noi su temi concreti e senza schemi ideologici. Noi come Movimento non siamo disponibili ad abbassare la nostra asticella che è molto alta”. E, su un’eventuale giunta regionale di centrosinistra (in cui Majorino ha annunciato di intendere tenere per sé la delega alla sanità), ha risposto “adesso aspettiamo di votare e vincere e poi ci riconfronteremo intorno a un tavolo e ovviamente faremo sentire anche i nostri suggerimenti e le nostre ragioni”.

Nel dibattito locale si è inserita anche la critica venuta ieri dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha criticato il governo per la riduzione dei fondi destinati ai Comuni che hanno costretto Palazzo Marino a tagliare i centri estivi “Il governo ha fatto quel che poteva fare, in una situazione che non è facile: non avremmo potuto fare di più. Ho assicurato al sindaco Sala che farò il mio meglio per dare una mano”, ha detto meloni al termine di una visita in prefettura. “Esco con un certo livello di ottimismo – è stata òa risposta del Sindaco – la premier ha capito che non stiamo chiedendo la luna, ma una misura non estremamente gravosa per il Governo, in questo momento sarebbe veramente un peccato dovere tagliare i servizi essenziali per un tema che abbiamo di trasporto pubblico. Stiamo parlando di una cinquantina di milioni, questa è un po’ la richiesta. Alla prima possibilità secondo me sarà questione di un paio di mesi”. Un incontro, quello in prefettura, che ha avuto come tema la sicurezza per parlare, ha detto Meloni “di un’iniziativa che è partita da tre città importanti, Milano, Roma e Napoli, con una presenza a tappeto dei controlli” interforze “ che sta dando ottimi risultati: oltre 40 mila persone sono state controllate il 16 gennaio nelle rispettive stazioni, con anche identificazioni ed espulsioni di 115 stranieri irregolari. Non sono iniziative spot, abbiamo parlato ache con il sidnaco di Milano per dare continuità alla presenza di strutture che possano far vivere meglio i luoghi alle aree attorno alla stazione. Comincia un lavoro molto serio di recupero della presenza delle istituzioni”.

“La novità positiva – ha spiegato Sala – è quella che si è già vista in stazione Centrale, nel senso che ci sono stati interventi negli ultimi venti giorni con 200 poliziotti dislocati magari momentaneamente ma per un servizio importante. Quindi c’è una buona sensibilità da questo punto di vista. Io continuo a insistere. Il primo intervento è stato fatto il 16 gennaio quello che io sto sollecitando è che bisogna andare avanti, quindi credo che le parole della premier vogliono dire che per un tre mesi mai andrà avanti con questi controlli continui che sono molto utili. C’è questa intenzione da un lato di portare avanti questa attività di presidio in un luogo critico come la stazione Centrale. Io sto chiedendo di mettete attenzione ai luoghi come corso Como, e Porta Nuova, va fatto con calma e tranquillità senza esibire nulla”. Nella giornata si sono però inseriti anche i temi nazionali, come il caso dell’anarchico Cospito, l’autonomia e l’ambiente. Sul primo da tutti i leader sono venuti i richiami alla fermezza: secondo la Premier “quando il primo provvedimento di questo governo è stato salvare il carcere ostativo, cioè uno degli strumenti più efficaci di lotta alla mafia, il messaggio che abbiamo dato, è che sicuramente la mafia non poteva trattare con noi. Come con noi non possono trattare gli anarchici e quelli che pensano di minacciarci, perché uno stato serio non indietreggia e fa rispettare le regole”.

Sulla seconda Berlusconi ha rimarcato che “siamo arrivati a definire l’autonomia dopo una mediazione che abbiamo fortemente voluto, una mediazione al rialzo, non al ribasso, perché quello che vogliamo è che tutti siano più garantiti”. Sul tavolo anche il tema ambientale e, in particolare, gli inceneritori: Oggi andare a realizzare un inceneritore è una cosa del tutto superata, perché … diventa insostenibile anche dal punto di vista finanziario. Per quanto riguarda la Lombardia “siamo a favore di dismettere progressivamente, entro il 2030, gli impianti di incenerimento più vecchi. C’è un programma di dismissioni di quelli più vecchi e ovviamente di non consentire la costruzione di nuovi”. “Noi sconfiggeremo i professionisti del no a tutti i costi, quelli che non vogliono niente, non vogliono strade, termovalorizzatori, centrali nucleari e ponti. Noi vogliamo un Paese che viaggia veloce e sicuro”, è stata la replica di Salvini.

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