L’Italia ha proposto di negare l’esportazione di 250 mila dosi di vaccino anti Covid 19 di AstraZeneca all’Australia e la Commissione europea ha concordato. Lo si apprende da fonti diplomatiche a Bruxelles che hanno spiegato che l’autorità italiana competente ha ricevuto una richiesta di autorizzazione all’esportazione di vaccini anti Covid 19 da parte di AstraZeneca, in base al Regolamento (Ue 2021/111) della Commissione, approvato lo scorso 30 gennaio, “che subordina l’esportazione di taluni prodotti alla presentazione di un’autorizzazione di esportazione”. In base a questo, l’Italia, il 26 febbraio, ha inviato alla Commissione europea, in particolare alla Direzione generale Salute (Dg Sante) che ha l’ultima parola, la sua proposta di decisione di non autorizzazione all’esportazione. La proposta italiana di diniego dell’autorizzazione ha incontrato il favore della Commissione che mantiene un quadro aggiornato e onnicomprensivo delle richieste di esportazioni di vaccini e dei corrispondenti impegni delle case farmaceutiche assunti nel quadro dei richiamati accordi di pre-acquisto e non ha obiettato alle valutazioni formulate dall’Italia.
La Commissione ha informato Roma il 2 marzo e, di conseguenza, il ministero degli Affari esteri italiano ha provveduto ad emanare formalmente il provvedimento di diniego all’esportazione. L’Italia ha preso in considerazione, per la sua decisione, elementi come il fatto che il Paese destinatario della fornitura, l’Australia, fosse un Paese non vulnerabile ai sensi del Regolamento; il permanere della penuria di vaccini nell’Ue e in Italia, e dei ritardi nelle forniture dei vaccini anti Covid 19 da parte di AstraZeneca; l’elevato numero di dosi di vaccino anti Covid 19 oggetto della richiesta di autorizzazione all’esportazione, oltre 250mila, rispetto alla quantità di dosi finora fornite all’Italia, e più in generale, ai Paesi dell’Ue.
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