L’Italia ha consegnato oggi una motovedetta “classe 300″ di nuova fabbricazione alle autorità del governo libico di Tripoli, presso il cantiere navale Vittoria ad Adria (Rovigo). La cerimonia è avvenuta alla presenza del vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, della ministra degli Esteri del governo di unità nazionale (Gun) libico, Najla el Mangoush, e del Commissario europeo per l’allargamento e la politica di vicinato, Oliver Varhelyi. Le motovedette classe 300 sono specializzate per le attività di salvataggio a mare (Search and Rescue, Sar) ed è una tipologia di unità navale già in uso alla Guardia costiera italiana. Si tratta della prima consegna di una serie di imbarcazioni che contribuiranno a rafforzare significativamente le capacità delle autorità libiche nelle attività di salvataggio in mare e di contrasto del traffico di migranti e di esseri umani, nel quadro di una rinnovata cooperazione che il governo italiano ha avviato con la Libia sui temi migratori e sul controllo delle frontiere. La consegna di oggi consentirà alle autorità di Tripoli di arginare gli effetti della migrazione irregolare e si inserisce nella strategia dell’Italia di sostenere i Paesi della sponda sud del Mediterraneo affinché non sia più un luogo di morte e per avere un ruolo maggiore in tutto il continente africano.
Nel suo intervento, il titolare della Farnesina ha detto: “Non vogliamo che il Mediterraneo sia un cimitero di migranti”. “Voglio ringraziare la ministra Mangoush per la presenza e per il suo personale impegno per approfondire la lotta all’immigrazione illegale”, ha detto Tajani, aggiungendo che viene consegnata oggi la prima di una serie di imbarcazione che contribuiranno a rafforzare le capacità libiche e “dimostra la volontà dell’Ue per contrastare lo sfruttamento dell’immigrazione irregolare”. “Questo risultato sarà seguito presto dalla consegna delle altre unità. Voglio ringraziare i lavoratori, esempio di un’eccellenza italiana riconosciuta nel mondo”, ha aggiunto il titolare della Farnesina. La cooperazione con la Libia è prioritaria per l’Italia, come dimostra il memorandum firmato a gennaio. “Italia e Libia devo lavorare insieme per trovare insieme una soluzione al fenomeno migratorio. La Libia è il principale porto di partenza dei migranti che giungono dal Mediterraneo. Il Paese è strategico nel contrasto al traffico di esseri umani”, ha poi affermato Tajani, citando il rinnovato sostegno e la collaborazione con i Paesi di transito che deve rafforzarsi. “Le autorità libiche hanno compiuto sforzi, ma i flussi irregolari sono ohimè alti”, ha aggiunto, ricordando l’impegno dell’Italia anche nelle missioni Irini e Eubam Libia. La “priorità dell’Italia è la stabilizzazione della Libia e serve maggiore collaborazione dell’Ue”, ha concluso.
Sul fenomeno migratorio è prevista un’interlocuzione anche con le autorità dell’est della Libia per affrontare il tema dell’immigrazione irregolare, ha poi evidenziato Tajani. Lo scorso anno, infatti, circa il 17 per cento dei migranti irregolari è arrivato proprio dalla rotta della Libia orientale. “L’Italia può essere protagonista dell’unità libica e sta parlando con tutti gli interlocutori libici. Quando siamo stati in Libia, Haftar (il comandante dell’autoproclamato esercito nazionale libico) era a Parigi per motivi personali. Intendiamo parlare con tutte le parti in causa”, ha proseguito. Il tema sarà anche al centro dei colloqui previsti la prossima settimana con l’inviato Onu per la Libia, Abdoulaye Bathily.
Presente alla cerimonia anche la ministra degli Esteri libica Mangoush. Il Governo di unità nazionale della Libia (Gun), l’Italia e l’Unione europea stanno “lavorando insieme molto duramente per prevenire il problema dell’immigrazione illegale”, ha affermato. “Sono felice di essere presente a questo storico evento tra Libia e Italia con il supporto dell’Unione europea. Stiamo lavorando insieme molto duramente per prevenire il problema dell’immigrazione illegale e oggi abbiamo stabilito il primo passo verso una migliore stabilità e sicurezza della regione del Mediterraneo”, ha affermato. La consegna della motovedetta “classe 300” oggi alla Libia “accresce la capacità di controllare le coste e il Mediterraneo, e riflette il sostegno dell’Italia al governo di Tripoli”, ha indicato. La consegna “accresce il ruolo della Libia e della sicurezza della navigazione nel Mediterraneo”, ha aggiunto Mangoush, evidenziando la necessità di un “percorso euro-libico per affrontare la migrazione”. “La sicurezza dei confini necessita di cooperazione e di una strategia di medio e lungo termine”, ha concluso.
Plauso per la consegna della motovedetta al governo di Tripoli anche dal commissario europeo Varhely. La Libia necessita di stabilità, che non si crea solo con le elezioni, ma anche con un ambiente più sicuro per i libici, ecco perché dobbiamo aiutare la Libia a stabilizzarsi, ha affermato. Il commissario ha aggiunto che l’Unione europea cerca adesso di estendere le attività, non solo per aiutare a creare un futuro più prospero nel Nord Africa, ma anche ad aiutare le autorità a fermare queste attività illegali. Lo ha detto il commissario Ue per l’Allargamento e la Politica di vicinato, Oliver Varhelyi, in occasione del punto stampa a margine della consegna della prima imbarcazione “Classe 300” alle autorità libiche, presso il cantiere navale Vittoria ad Adria (Rovigo). “Abbiamo un piano per aiutare non solo gli Stati, membri ma anche i Paesi partner del Nord Africa. La consegna di oggi serve ad aiutare a proteggere i confini della Libia – ha affermato -. Li aiutiamo a proteggere i loro e i nostri confini. Aiutarli a creare posti di lavoro, è il miglior modo per bloccare l’immigrazione irregolare”.
Durante la cerimonia di consegna ad Adria, Luigi Duò, presidente della Cantiere navale Vittoria si è detto particolarmente orgoglioso. La motovedetta “Classe 300” contribuirà alla lotta alla criminalità e al contrasto dei traffici illeciti. La motovedetta “Classe 300” “è inaffondabile, autoraddrizzante, è lunga20 metri e pesa 33 tonnellate”, ha aggiunto, indicando che ha una velocità di 35 nodi con due motori, un’autonomia di 600 miglia nautiche, e può salvare massimo 200 migranti. Lo scorso 28 gennaio, in occasione della visita in Libia del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Tripoli, i ministri Tajani e Mangoush hanno firmato un memorandum d’intesa che disciplina la consegna di cinque imbarcazioni alla Guardia costiera libica. La consegna di oggi è il primo risvolto operativo del memorandum per la consegna di cinque unità Navali (due “Corrubia” e tre “classe 300”) alla guardia costiera libica. La fornitura si inquadra nell’ambito del progetto europeo Sibmmil finanziato dal fondo della Commissione “Trust Fund Africa” con oltre 42 milioni di euro, di cui l’Italia è il principale soggetto attuatore attraverso il ministero dell’Interno. Il progetto, avviato nel luglio 2017, mira a rafforzare la capacità delle autorità libiche competenti nei settori della gestione delle frontiere e della migrazione, compresi il controllo e la sorveglianza delle frontiere, la lotta al contrabbando e alla tratta di esseri umani, la ricerca e il salvataggio in mare e nel deserto. Gli obiettivi specifici del progetto sono: rafforzare la capacità operativa delle autorità libiche competenti nella sorveglianza marittima, affrontando gli attraversamenti irregolari delle frontiere, compreso il rafforzamento delle operazioni Sar e dei relativi compiti di guardia costiera; allestire strutture di base per consentire alle guardie libiche di organizzare al meglio le operazioni Sar, di sorveglianza e controllo delle frontiere; assistere le autorità libiche interessate nella definizione e dichiarazione di una regione Sar libica con adeguate procedure operative standard Sar, compreso il completamento degli studi per sale operative a pieno titolo; sviluppare la capacità operativa delle autorità libiche competenti nella sorveglianza e nel controllo delle frontiere terrestri nel deserto, concentrandosi sulle sezioni dei confini meridionali maggiormente interessate dagli attraversamenti illegali.
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