La decisione del primo ministro britannico, Rishi Sunak, di ritardare fino al 2035, il divieto sulla vendita di nuove auto a benzina e diesel ha provocato una forte reazione da parte dell’industria automobilistica britannica, secondo cui tale annuncio minerebbe la certezza degli investimenti. Come riferisce il quotidiano “Financial Times”, la svolta politica di Sunak è arrivata mentre l’industria si stava preparando per nuove regole, che sarebbero dovute entrare in vigore a gennaio e richiederebbero all’industria automobilistica britannica di vendere una certa percentuale di veicoli elettrici a partire dal prossimo anno.
“La nostra attività ha bisogno di tre cose da parte del governo britannico: ambizione, impegno e coerenza”, ha affermato Lisa Brankin, presidente di Ford Uk, prima dell’annuncio di Sunak. “Un allentamento dell’obiettivo 2030 minerebbe tutte e tre queste cose”. Un commento simile è stato fatto anche da Ian Plummer, ex dirigente di Renault e Volkswagen e direttore commerciale del mercato online AutoTrader: “Questa inversione di marcia causerà un enorme mal di testa ai produttori, che chiedono chiarezza e coerenza. E difficilmente incoraggerà la stragrande maggioranza degli automobilisti che devono ancora acquistare un’auto elettrica a effettuare il passaggio”.
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