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L’inaugurazione dell’ufficio Sace a Belgrado apre una nuova fase delle relazioni tra Serbia e Italia

Il ministro Urso annuncia, per il prossimo mese di dicembre, l'apertura di un ufficio di Cassa depositi e prestiti sempre nella capitale serba

Belgrado
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Si è aperta una nuova fase delle relazioni tra Italia e Serbia. Così il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato l’inaugurazione dell’ufficio Sace a Belgrado, in Serbia. Hanno presenziato all’evento, oltre al ministro, l’amministratore delegato della società, Alessandra Ricci, il ministro del Commercio serbo, Tomislav Momirovic, il presidente della Camera di Commercio italo-serba, Annino De Venezia, e la responsabile delle relazioni internazionali di Sace, Michal Ron, insieme all’ambasciatore a Belgrado, Luca Gori, e a una nutrita presenza della comunità imprenditoriale italiana in Serbia. Urso ha affermato che la squadra pubblica e privata italiana “è a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese dell’Italia in Serbia per una migliore partnership”, definendo “importante e significativo” il fatto che a Belgrado sia stato inaugurato un ufficio Sace, perché questo “rafforzerà l’export del nostro Paese”. Urso ha spiegato che è già programmata, per il prossimo mese di dicembre, anche l’apertura di un ufficio di Cassa depositi e prestiti (Cdp) sempre a Belgrado. Nel Paese balcanico “saranno così presenti per la prima volta in maniera compiuta tutti gli attori pubblici e privati che insieme all’ambasciata contribuiscono al sostegno della presenza italiana”, ha evidenziato il ministro, citando Ice, Istituto di cultura, Camere di commercio, Confindustria serba, nonché l’ufficio di Simest e di Sace.


Secondo Urso, “le imprese italiane stanno facendo molto bene in questo vivace e giovane tessuto imprenditoriale, con oltre 1.200 aziende nazionali o con quota di partecipazione italiana che danno lavoro diretto a 34.300 persone, senza contare l’indotto”. “L’Italia in Serbia significa il 4,5 per cento del Pil, il secondo investitore dopo la Germania per numero e valore dei progetti. È evidente che accanto a un tale sforzo, anche in termini di rinnovamento della nostra presenza imprenditoriale, si rende necessario consolidare la nostra presenza finanziaria istituzionale nel Paese”, ha aggiunto il ministro. “Il governo italiano è tornato in campo. Lo dimostrano le missioni in Serbia realizzate in questi mesi da diversi ministri italiani”, ha detto quindi Urso, annunciando a tal proposito “nei prossimi mesi” una visita nel Paese anche della premier Giorgia Meloni. Il ministro ha osservato che la Serbia “oltre a diventare un hub della regione”, diventando “un esempio e modello per realizzare le stesse cose in altri contesti regionali”. Infatti, ha affermato Urso, il Paese è il “più significativo e importante tra quelli dei Balcani nella strada di accesso all’Unione europea”, sia per la sua “capacità tecnologica e industriale”, che per “l’approvvigionamento delle materie prime critiche fondamentali alla transizione digitale ed ecologica”. “Siamo consapevoli che nei Balcani è proprio la Serbia il Paese su cui scommettere, per la sua tradizione, la sua storia e la sua struttura. Qui è possibile sviluppare meglio le partnership tecnologiche e industriali ma anche, in qualche misura, competere con altri attori extra europei, perché dobbiamo preservare il continente europeo anche in una logica geopolitica”, ha sottolineato il ministro.

L’amministratore delegato del gruppo assicurativo-finanziario specializzato nel sostegno alle imprese in Italia e nel mondo, Alessandra Ricci, ha affermato che l’obiettivo di Sace è portare l’Italia ad essere “il primo Paese partner” commerciale della Serbia. “I numeri attuali non ci bastano. Vogliamo creare maggiori contatti, conoscenze e prodotti assicurativi e finanziari a favore di aziende italiane. Per questo è importante essere presenti sul territorio”, ha detto Ricci. In occasione dell’inaugurazione dell’ufficio Sace a Belgrado, Urso ha incontrato il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, e i ministri dell’Economia, Slobodan Cvetkovic, delle Miniere e dell’energia, Dubravka Djedovic e del Commercio, Tomislav Momirovic. Nel corso del colloquio con Vucic sono stati approfonditi i temi di maggiore interesse tra Serbia e Italia, in particolare le potenzialità di cooperazione non solo nei settori tradizionali, ma anche in quelli “capital intensive”, del digitale, dell’intelligenza artificiale e delle materie prime critiche, con “piena sintonia di vedute”. Successivamente, Urso ha incontrato la premier, Ana Brnabic, con cui ha affrontato i principali temi di politica industriale bilaterale, la cooperazione scientifica sulle nuove frontiere tecnologiche e le opportunità di investimento e crescita per le aziende italiane e serbe. La visita istituzionale del ministro e l’apertura dell’ufficio Sace hanno dunque testimoniato la volontà di approfondire le relazioni tra Roma e Belgrado, sempre più strategiche e funzionali per l’economia italiana.

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