Il Governo di unità nazionale (Gun) della Libia guidato dal premier designato Abdulhamid Dabaiba sarà composto da 27 portafogli ministeriali, due vicepremier e sei ministri di Stato e lavorerà sulla base di tre priorità: migliorare i servizi per i cittadini, unificare le istituzioni statali e porre fine alla fase di transizione organizzando le elezioni. E’ quanto si legge in un comunicato pubblicato dal Gun sulla propria pagina Facebook ufficiale. La nota afferma che la formazione presentata alla presidenza della Camera dei rappresentanti (il parlamento libico eletto nel 2014 e oggi diviso in tre tronconi che si riuniscono a Tobruk, Tripoli e Tunisi) intende “garantire un’ampia partecipazione” della comunità libica e una “equa distribuzione geografica” fra le regioni del Paese, vale a dire Cirenaica (est), Fezzan (sud) e Tripolitania (ovest). “Il Governo di unità nazionale della Libia mette nelle mani dei cittadini la struttura che sarà presentata ai parlamentari lunedì prossimo, nella sessione di concessione della fiducia che si terrà a Sirte”, aggiunge la nota, pubblicando a corredo alcune slide dell’organigramma. Ad oggi, tuttavia, i nomi dei ministri non sono ancora stati rivelati.
Libia: il nodo del ministero della Difesa
“Agenzia Nova” ha potuto visionare almeno tre diversi elenchi, non ancora ufficiali e che la redazione ha scelto di non pubblicare data la situazione ancora molto fluida, uno composto da 26 membri, l’altro da 33 e un ultimo circolato ieri sera da 36 persone. Il minimo comun denominatore di queste liste sembra essere uno solo: il ruolo ministero della Difesa non è attribuito, ma viene tenuto dal premier Dabaiba. Il dicastero della Difesa, rivendicato dalla Cirenaica del generale Khalifa Haftar, circostanza a cui si oppone la Tripolitania, è di uno dei principali nodi da sciogliere dell’ingarbugliata crisi libica. Il premier designato avrebbe pertanto optato per una soluzione di compromesso, mantenendo per sé l’interim del dicastero. In questa fase resta da capire se e quando si terrà la sessione del parlamento per votare la fiducia al nuovo Gun. La seduta stata fissata per lunedì 8 marzo nella città di Sirte resta, infatti, incerta.
In tutto dovrebbero essere 178 i deputati abilitati a votare la fiducia: per questo il governo avrà bisogno del voto di almeno 90 di loro nella seduta che si sta preparando nella città di Sirte, città teoricamente “neutrale” (anche se controllata dalle forze del generale Khalifa Haftar) a metà strada fra Tripoli e Bengasi. Secondo quanto rivelato ad “Agenzia Nova” dal deputato libico Ziyad Dugheim, ex braccio destro del presidente del parlamento Aguilah Saleh oggi considerato vicinissimo a Dabaiba, un gruppo di 125 deputati libici sarebbe pronto a riunirsi a Ghadames, la “città bianca” del deserto al confine con l’Algeria, per votare la fiducia al nuovo Governo libico di unità nazionale nel caso in cui dovesse fallire la seduta prevista lunedì a Sirte.
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