La decisione dell’Alta commissione elettorale in Libia di escludere il candidato Saif al Islam Gheddafi dalla corsa dalle presidenziali viola la legge. Lo ha affermato il suo avvocato, Khaled al Zaydi, in dichiarazioni alla stampa, spiegando che la decisione si basa sull’articolo 10 della legge elettorale presidenziale. Tuttavia, ha precisato, l’articolo 10 non si applica a Saif al Islam, poiché non è stata emessa alcuna sentenza giudiziaria definitiva nei suoi confronti per un crimine o un delitto, come risulta dal certificato penale che dimostra che non ha precedenti. L’avvocato ha affermato che verrà presentato un ricorso contro questa decisione “politica”.
L’Alta commissione elettorale della Libia ha deciso ieri di escludere il figlio di Muammar Gheddafi, Saif al Islam, dalle elezioni presidenziali previste per il 24 dicembre, insieme ad altri candidati. Secondo un documento dell’Alta commissione, il figlio di Gheddafi sarebbe stato escluso a causa di una sentenza giudiziaria nei suoi confronti. Il secondo candidato escluso dalle elezioni è Bashir Salih, l’ex segretario di Gheddafi, che è stato condannato a una pena detentiva e, Mohamed al Sharif, noto come un funzionario di spicco durante il regno di Gheddafi e condannato al carcere. Anche le candidature dell’ex primo ministro Ali Zeidan, dell’ex presidente del Congresso nazionale generale (Gnc), Nuri Busahmein. Finora, l’Alta commissione elettorale ha accolto 73 candidature in via preliminare.
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