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Libia, l’analista a Nova: Gli aiuti della Turchia in Cirenaica sarebbero stati impensabili un anno fa

Secondo Claudia Gazzini, dell’International Crisis Group, 'i turchi sono stati i primi a mandare la squadra di soccorso"

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Sarebbe stato impensabile anche solo un anno fa immaginare una nave della Turchia o un aereo del Qatar scaricare aiuti e attrezzature nella Libia orientale. Lo afferma oggi ad “Agenzia Nova” l’analista senior dell’International Crisis Group (Icg), Claudia Gazzini. “I turchi sono stati i primi a mandare la squadra di soccorso. Questo è un fattore rilevante. Già da un anno i turchi cercavano di consolidare i rapporti con la Cirenaica”, riferisce l’analista che sta visitando le aree colpite dalle devastanti inondazioni dopo il passaggio del ciclone sub-tropicale “Daniel” che secondo stime Onu (per ora non confermate) ha causato almeno 11.300 morti e 10.100 dispersi. Vale la pena ricordare che dal febbraio 2022 la Libia è sostanzialmente divisa in due coalizioni politiche e militari rivali: da una parte il Governo di unità nazionale (Gun), con sede a Tripoli, del premier Abdulhamid Dabaiba, riconosciuto dalla Comunità internazionale e appoggiato soprattutto dalla Turchia; dall’altra il Governo di stabilità nazionale, di fatto un esecutivo parallelo basato in Cirenaica alleato del generale Khalifa Haftar, comandante in capo dell’Esercito nazionale libico (Enl).


Dopo il disastro, sia le autorità di Tripoli che quelle di Bengasi hanno avviato un coordinamento – al livello informale – per ricevere gli aiuti internazionale che, sul terreno, vengono organizzati logisticamente dalle forze di Haftar. “Che gli egiziani, gli emiratini (questi ultimi hanno mandato tra l’altro 17 voli) mandino gli aiuti non stupisce perché hanno interesse a salvaguardare Haftar”, aggiunge Gazzini. Intanto, Haftar ha ricevuto ieri a Bengasi il viceministro della Difesa russo, Yunus-bek Bamatgireyevich Yevkurov, ufficialmente per colloqui sulle ripercussioni delle devastanti inondazioni che hanno spazzato via interi quartieri della città nord-orientale di Derna. Esprimendo la “piena solidarietà” di Mosca “al popolo libico e alla leadership libica di fronte alla crisi”, riferisce il quotidiano libico “Al Wasat”, Yevkurov ha “confermato la disponibilità della Russia a fornire tutto il sostegno necessario alle città e alle regioni colpite”. La Federazione Russa ha inviato nei giorni scorsi tre aerei carichi di aiuti umanitari nelle zone colpite dal disastro. A tal proposito, una squadra di soccorso russa ha allestito un ospedale da campo mobile a Derna e altre strutture ricettive nelle città colpite per fornire assistenza medica alla popolazione. “Che i russi poi appunto siano arrivati adesso, una settimana dopo il disastro, nemmeno stupisce. Ciò che stupisce è che comunque le vecchie divisioni geopolitiche, le rivalità, si siano così appianate tanto appunto da poter avere i turchi sul campo. Se poi i russi ne approfitteranno per consolidare la loro presenza non lo so”, aggiunge Gazzini.

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