E’ iniziato in Libia il conto alla rovescia per la formazione del nuovo Governo di unità nazionale (Gun) che dovrà traghettare il Paese alle elezioni fissate per il 24 dicembre, nel giorno del 70esimo anniversario dell’indipendenza. Il primo ministro designato, Abdulhamid Dabaiba, ha confermato che la formazione della sua squadra sarà pronta per domani, giovedì 25 febbraio. Fonti libiche riferiscono ad “Agenzia Nova” che il politico e imprenditore di Misurata sta lavorando ad una lista molto ampia, comprendente ben 28 ministri e circa 40 sottosegretari, nel tentativo di accontentare tutte le componenti politiche e tribali della Libia. Restano da sciogliere i principali nodi legati ai ministeri della Difesa e dell’Interno e ancora non è chiaro dove, se e quando la Camera dei rappresentanti (l’organo legislativo internazionalmente riconosciuto eletto nel 2014) si riunirà per votare la fiducia. La squadra di governo dovrà essere presentata entro e non oltre la giornata di venerdì, 26 febbraio, quando saranno passati 21 giorni dall’elezione della nuova autorità esecutiva libica al Foro di dialogo politico libico (Lpdf), tenutasi a Ginevra sotto gli auspici della Missione di supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) il 5 febbraio. Il voto di fiducia, invece, dovrà tenersi entro e non oltre 21 giorni dalla presentazione dell’esecutivo, dunque il 18 o il 19 marzo.
Intanto il presidente designato del nuovo Consiglio di presidenza libico “ristretto” a tre membri (ognuno in rappresentanza delle tre regioni libiche dell’est, dell’ovest e del sud), Mohammad Menfi, ha tenuto una riunione a Tripoli con alcuni membri della Camera dei rappresentanti originari della Cirenaica, la regione della Libia orientale dominata dal generale Khalifa Haftar. L’incontro, a cui ha partecipato anche Dabaiba, ha affrontato in particolare lo spinoso tema del meccanismo di formazione e approvazione dell’esecutivo prima che venga sottoposto al voto di fiducia della Camera dei rappresentanti in una sessione unitaria che si terrà “nei prossimi giorni”. Intanto Dabaiba ha ricordato in un tweet che se il parlamento non riuscirà a porre fine alle divergenze interne sulla sede della sessione dove votare la fiducia al Governo di unità nazionale, la questione potrebbe tornare all’attenzione dei membri del Foro di dialogo politico (Lpdf): questi, infatti, potrebbe sostituirsi al ruolo della Camera dei rappresentati e accordare la fiducia al nuovo governo direttamente da Ginevra o tramite voto da remoto. “Abbiamo due opzioni nel processo di scelta della forma di governo, e il disaccordo dei parlamentari ci spinge ad adottare la seconda opzione”, ha scritto Dabaiba su Twitter.
Il parlamento libico, da parte sua, ha confermato la disponibilità della città di Sirte (a metà strada fra Tripoli e Bengasi, controllata dalle forze del generale Haftar) ad ospitare la sessione di concessione della fiducia al governo, e ha dichiarato in un comunicato di aver ricevuto una risposta ufficiale dal Comitato militare 5+5 (cinque membri del Governo di accordo nazionale di Tripoli fedele al premier Fayez al Sarraj, cinque membri dell’autoproclamato Esercito nazionale libico) che dovrebbe garantirne la sicurezza. Diversi parlamentari di Tripoli, tuttavia, hanno avanzato riserve sulla scelta di tenere una sessione così importante in una città dove la sicurezza è garantita dalle forze di Haftar e dove, secondo fonti stampa, sono ancora presenti i mercenari russi della Wagner e i Janjaweed sudanesi.
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