Un convoglio armato è giunto ieri sera nella capitale della Libia, Tripoli, dalla città di Misurata allo scopo di “proteggere le elezioni”. Alcuni filmati pubblicati dall’emittente televisiva libica “218 tv” mostrano centinaia di fuoristrada armati in fila su un’autostrada: alcuni di questi veicoli recano sugli sportelli la scritta “Forza di protezione delle elezioni”. Vale la pena ricordare che le consultazioni presidenziali e parlamentari in Libia avrebbe dovuto tenersi il 24 dicembre scorso, nel giorno del 70mo anniversario dell’indipendenza della Libia, ma sono state procrastinate “sine die”. Il Governo di unità nazionale (Gun) del premier Abdulhamid Dabaiba ha proposto un piano per tenere almeno le consultazioni parlamentari entro il mese di giugno. Tuttavia, la Camera dei rappresentanti di Tobruk, nell’est del Paese, ha votato la fiducia a un nuovo Governo di stabilità nazionale (Gsn) guidato dall’ex ministro dell’Interno, Fathi Bashagha. Quest’ultimo governo, non riconosciuto dalla Comunità internazionale, dovrebbe rimanere in carica per almeno 14 mesi secondo la road map tracciata dal Parlamento. Le Nazioni Unite, da parte loro, cercano di mediare tra le due coalizioni rivali e propongono la formazione di un Comitato misto di 12 membri per redigere una Bozza costituzionale e consentire lo svolgimento delle elezioni su un base condivisa. Una fonte di “218 tv” riferisce che la brigata Al Nawasi, gruppo armato parte della cosiddetta Forza di protezione di Tripoli, è in stato di massima allerta dallo scorso sabato 5 marzo, sullo sfondo della notizia dell’arrivo di Bashagha a Tripoli. Secondo la stessa fonte, la brigata Al Nawasi avrebbe ricevuto l’ordine di recarsi in qualsiasi momento all’aeroporto internazionale di Mitiga, poco fuori Tripoli, per impedire l’eventuale atterraggio dei membri del Gsn a Tripoli. Intanto, il governo Bashagha si riunisce a Bengasi, roccaforte dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar, e afferma di voler entrare a Tripoli senza violenza.
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