La procura generale della Libia ha disposto l’arresto per 16 funzionari responsabili della gestione delle due dighe di Derna, nell’est del Paese, inclusi l’ex direttore dell’Autorità per le risorse idriche e il sindaco della città. Lo si apprende da un comunicato diffuso via Facebook dall’ufficio del procuratore generale, Al Siddiq al Sour. Sempre via Facebook, inoltre, la Direzione generale per le indagini penali ha fatto sapere che il sindaco di Derna è stato posto sotto custodia cautelare, con le accuse di cattiva gestione degli incarichi amministrativi e finanziari.
Il sindaco, infatti, è accusato di non aver adottato le misure necessarie per proteggere gli abitanti della città dai disastri naturali e di aver causato, di conseguenza, danni economici al Paese. Prima del cedimento delle due dighe, il sindaco aveva raccomandato ai cittadini di restare nelle proprie abitazioni, imponendo un coprifuoco a partire dalle 20. Una misura che avrebbe impedito ai residenti di Derna di fuggire lontano dalla città. Intanto, secondo il comunicato dell’ufficio del procuratore generale, continua l’inchiesta sui disastri provocati a Derna dal cedimento delle due dighe a causa delle alluvioni dovute al passaggio del ciclone sub-tropicale “Daniel”.
Almeno otto squadre di soccorso internazionali stanno ancora lavorando a Derna, secondo quanto affermato da Mohamed al Jarih, portavoce del Comitato di emergenza e risposta rapida affiliato al governo orientale libico non riconosciuto dalla Comminuita internazionale. Queste squadre provengono da Egitto, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Francia, Italia, Russia e Unione Europea, ha precisato il portavoce. Si tratta di missioni umanitarie che vengono accompagnate da anche da contingenti militari. L’Italia, da parte sua, ha inviato due unità navali della classe San Giorgio, navi anfibie tutto-ponte capaci di portare ciascuna circa 350 fanti di marina, oltre a mezzi corazzati ed equipaggiamenti di ogni tipo. “Gli ospedali da campo stanno ancora ricevendo pazienti, così come le unità di sostegno psicologico”, ha detto Al Jarih, aggiungendo che 16 comuni libici sono stati danneggiati dalle inondazioni, mentre 22 scuole completamente distrutte e 43 scuole parzialmente danneggiate.
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