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L’Egitto modifica la mappa del blocco esplorativo dopo le proteste in Grecia

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L’Egitto ha modificato l’estensione del blocco esplorativo EGY-MED-W18 nel Mediterraneo orientale, dopo la visita al Cairo del ministro degli Esteri greco, Nikos Dendias. Il blocco oggetto della modifica aveva generato preoccupazione ad Atene perché secondo i termini della gara d’appalto per l’esplorazione e lo sfruttamento, indetta dal ministero del Petrolio lo scorso febbraio, la zona ricadeva a est del 28esimo meridiano, seguendo i confini della mega Zona economica esclusiva turca che includerebbe porzioni di mare di Cipro e Grecia.


La pubblicazione della prima mappa contestata dalla Grecia era stata accolta positivamente dalla Turchia, tanto che nel fine settimana scorsa il ministro della Difesa di Ankara, Hulusi Akar, ha parlato di “valori comuni” che potrebbero portare a “sviluppi diversi” nei prossimi giorni. “Abbiamo molti valori storici e culturali in comune con l’Egitto. Riteniamo che potrebbero esserci sviluppi diversi nei prossimi giorni”, ha affermato Akar all’agenzia di stampa ufficiale turca “Anadolu”. Secondo Akar, l’Egitto ha “rispettato” i limiti della piattaforma continentale della Turchia quando il Cairo ha presentato una gara d’appalto per l’esplorazione di idrocarburi nel Mediterraneo orientale, circostanza decritta dal ministro come uno “sviluppo molto importante”. Il giubilo di Ankara ha spinto il capo della diplomazia di Atene a recarsi ieri, 8 marzo, al Cairo per dirimere la questione. Successivamente, Dendias ha definito la questione “puramente tecnica” e “sostanzialmente risolta”. Le dichiarazioni del ministro degli Esteri greco lasciano trasparire un plauso per la modifica della zona d’estensione del blocco EGY-MED-18, che da 3.739 chilometri quadrati passa a 4.431 km2, segnando una linea netta lunga il 28esimo meridiano.

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